Combine nel tennis: chiesto il rinvio a giudizio per sei, tra cui Bracciali e Starace
Il procuratore della Repubblica di Cremona Roberto di Martino ha chiesto il rinvio a giudizio di sei persone nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte combine nel tennis. Sei gli imputati per i quali è stato chiesto il giudizio con l’accusa di associazione a delinquere.
di Sara Pizzorni
Il procuratore della Repubblica di Cremona Roberto di Martino ha chiesto il rinvio a giudizio per sei persone nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte combine nel tennis.
Sei gli imputati per i quali è stato chiesto il giudizio con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva: i tennisti azzurri Daniele Bracciali, 37 anni, di Arezzo, atleta più volte convocato in Coppa Davis e Potito Starace, l’ex calciatore e attuale direttore sportivo del Perugia, Roberto Goretti, i commercialisti bolognesi Francesco Giannone e Manlio Bruni, e il commercialista veronese Enrico Sganzerla, condannato lo scorso maggio a 7 anni e mezzo per il tentato omicidio nei confronti dell’ex fidanzata, accoltellata la sera del 12 aprile del 2014 alla discoteca Victory di Vicenza.
Per l’accusa, le scommesse sul tennis si sarebbero svolte dalla fine del 2007 all’estate del 2011. L’inchiesta, nata da una costola del calcioscommesse, ha portato alla luce un giro di partite truccate anche a livello internazionale, toccando anche tornei di Parigi, Monaco di Baviera, Amburgo, Casablanca, Barcellona e Newport. Per la procura, a cominciare sarebbero stati Bruni e Goretti, sfruttando la conoscenza con Bracciali che avrebbe poi assoldato il collega Starace. Il primo episodio risale al luglio del 2007, quando Goretti e Bruni avrebbero cercato di convincere Bracciali a perdere dopo il primo set al torneo di Newport per la cifra di 60 mila euro. Doppio, in seguito, sarebbe stato il ruolo di Bracciali, che dopo essersi infortunato sarebbe diventato egli stesso reclutatore di campioni italiani disposti a farsi comprare. Altro episodio contestato, l’8 giugno del 2009 a Monaco, quando a Starace sarebbero stati offerti 50.000 euro per perdere la partita. Il 10 aprile del 2011 Starace, in occasione della finale del torneo a Casablanca, sarebbe stato convinto a perdere contro lo spagnolo Andujar in cambio di 300mila euro, mentre il 18 aprile a Barcellona gli sarebbero stati promessi 50.000 euro per truccare il match con il tennista spagnolo Gimeno Traver.
Lo scorso ottobre la Corte d’Appello Federale della Fit aveva assolto Starace, annullando la condanna alla radiazione pronunciata il 6 agosto dal Tribunale Federale, e ridotto all’inibizione da ogni attività per 12 mesi la sanzione irrogata a Bracciali, a sua volta radiato in primo grado. Bracciali si è anche visto ridurre da 40.000 a 20.000 euro l’importo della multa comminatagli quale pena accessoria. Questa la decisione in merito all’appello che era stato presentato dai due giocatori contro la sentenza con la quale il Tribunale Federale della Fit li aveva giudicati entrambi colpevoli di aver alterato i risultati di alcuni incontri al fine di realizzare guadagni illeciti tramite scommesse sportive.