Economia

Il salumificio Gandolfi rinasce grazie all'ingresso nel capitale di Cassa Padana

Cassa Padana entra a fare parte del capitale del salumificio Gandolfi Enea srl e in questo modo garantisce liquidità fresca per rilanciare un marchio storico dell'agroalimentare cremonese.

MOTTA BALUFFI – E’ una vera e propria trasformazione per vincere la crisi di mercato di questi tempi quella in atto presso lo storico Salumificio Gandolfi Enea di Motta Baluffi, sorto negli anni ’70 nel piccolo comune casalasco e divenuto presto punto di riferimento per l’economia e l’industria di trasformazione delle materie prime locali. Del resto Enea Gandolfi è stato colui che ha lanciato sul mercato la Mariola, insaccato molto particolare e sempre apprezzato dai buongustai, oltre ad avere fatto parte per anni del Consorzio del Salame Cremonese, prodotto riconosciuto come Igp nel mondo.
Ma la crisi, lo sappiamo, non guarda in faccia a nessuno e allora, per vincere il momento difficile con la produzione mai così bassa, ecco l’accordo tra la stessa azienda di Motta Baluffi e la Cassa Padana che ha inventato una nuova formula, quella di Casa delle Imprese, con sede a Leno, nel bresciano, e nata a primavera 2014 da un concetto diverso, basato stavolta su fiducia e condivisione. Di fatto Cassa Padana entra a fare parte del capitale del salumificio Gandolfi Enea srl e in questo modo garantisce liquidità fresca per rilanciare un marchio storico e per preservare le tipicità valoriali del territorio casalasco e cremonese, senza dimenticare naturalmente le risorse umane.
“Casa delle Imprese è il frutto e lo sviluppo naturale dell’impegno di cassa Padana nel fare rete e diventare glocali” ha spiegato la stessa banca, giustificando una delle prime operazioni in questo senso nel nostro territorio. Pochi giorni fa, peraltro, la novità è stata illustrata anche al comune di Motta Baluffi, spiegando un piano aziendale che prevede, in primis, il rilancio del salame cremonese Igp, prodotto del quale Enea Gandolfi è sempre stato un promotore, nonché presidente, come detto, dell’omonimo consorzio. Di fatto Cassa Padana diventa non questo senso non più un erogatore di finanziamenti, ma un partner interessato, quanto l’imprenditore, a creare continuità di un marchio, nella fattispecie, già conosciuto e apprezzato.
Di seguito ecco la nota di Cassa Padana. “Cassa Padana vuole essere davvero differente e ha scelto di giocare un ruolo centrale nei territori per offrire servizi utili ad alto valore aggiunto e favorire nel tempo l’evoluzione culturale che è sottesa. Partendo da un approccio relazionale autentico andiamo alle radici, sviluppiamo percorsi comuni e di partnership con imprese che abbiano alla base della loro strategia aziendale uno “stile” che sia riconoscibile per la Cassa. Si tratta di instaurare una modalità di relazione nuova, in parte già sperimentata in alcuni progetti come quelli di supporto all’internazionalizzazione delle imprese, avviato da alcuni anni da Cassa Padana. Il sistema bancario negli anni del credito facile, della concorrenza spinta all’eccesso, ha erogato finanziamenti senza valutare correttamente, e quindi prezzare come elemento di costo, il rischio attuale e prospettico delle operazioni. Il rapporto con le aziende deve tornare ad essere più diretto, di lungo periodo, con più visibilità permanente sull’attività per permettere di valutare correttamente il rischio. C’è la necessità di un nuovo approccio culturale per gestire le complessità di contesto presenti.
Una relazione basata su trasparenza e reciprocità di intenti, che ci consenta di avere una visione sistemica e che sia uno stimolo alla capacità di pensiero che vada oltre le conoscenze tecniche. Nella Cassa ci sono le risorse umane, patrimoniali, reddituali, organizzative adeguate per affrontare insieme le difficoltà di contesto.
È iniziato il nostro percorso esplorativo a maggio 2014, alla ricerca di forme aggregative tra imprese, per capire, conoscere e agevolare un nuovo modo di fare rete, per uscire da un isolamento culturale individualista. Con spirito esplorativo siamo andati alla ricerca di “relazioni” e partner allineati alla nostra mission. Una continua e costante ricerca di imprenditori ai quali abbiamo aperto le nostre porte, mettendo a disposizione il nostro tempo per un ascolto attento della loro imprenditorialità e dei loro bisogni, con una sempre maggiore consapevolezza informativa. Si sono aperte anche le loro porte, consentendoci di condurre analisi qualitative approfondendo temi che sfuggono ai dati di bilancio. Un’analisi dei numeri, ma attraverso i numeri.
Informazione che diventa formazione, banca che si fa impresa entrando nel capitale delle aziende, partecipando alla vita aziendale e contaminandosi con le dinamiche aziendali, gomito a gomito con gli imprenditori. Imprenditività che intendiamo anche stimolare, orientare e favorire, con percorsi rivolti a chi intende fare dell’idea il proprio futuro imprenditoriale. E allora ecco che nasce la Casa delle Idee”.
Giovanni Gardani

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