Cronaca

Servizi sociali più vicini alle case popolari: una sede in cinque quartieri

Nuovo assetto organizzativo, dal 1 gennaio, per gestire gli aspetti sociali e manutentivi dei 1062 alloggi popolari del Comune. Prevista una maggiore integrazione tra uffici comunali e soprattutto una dislocazione dei centri di coordinamento nelle cinque aree a maggiore concentrazione di alloggi Erp.

La commissione congiunta welfare e territorio

Dal 1 gennaio 2016 torneranno ad essere gestiti dal comune i circa 800 alloggi Erp di cui finora si era occupata l’Aler. Scaduta la convenzione (che costava al Comune alcune centinaia di migliaia di euro) l’ente locale aveva deciso da tempo di non rinnovarla e da mesi stava lavorando ad un progetto che integrasse maggiormente  l’aspetto manutentivo – gestionale degli immobili con quello sociale. Il progetto è stato presentato ieri pomeriggio alle Commissioni Territorio e Welfare dagli assessori all’Area Vasta e Patrimonio Andrea Virgilio e dall’assessore al Welfare Mauro Platé. Saranno 1062 gli immobili che la macchina comunale dovrà gestire direttamente, il che implica innanzitutto una rivisitazione dell’assetto organizzativo degli uffici. I tre settori Patrimonio, Manutenzione e  Servizi sociali (in commissione erano presenti i rispettivi dirigenti, Ghilardi, Carletti, Grossi)) saranno chiamati ad una maggiore collaborazione e soprattutto ad una maggiore vicinanza con l’utenza delle case popolari.  Il che potrebbe significare anche una diversa dislocazione degli uffici sul territorio, uffici che oggi sono invece concentrati in in corso Vittorio Emanuele (Servizi sociali) e in via Aselli (Patrimonio e Manutenzione). Un ruolo importante lo avranno i tutor, figure a cui verrà affidato il compito di mediare tra istituzione e residenti del case popolari, vero e proprio banco di prova della validità del nuovo modello di gestione. I tutor saranno scelti dal Comune attraverso bandi riservati al terzo settore,  che quindi avrà il compito delicatissimo di far conciliare diritti e doveri di un’utenza particolarmente fragile.

Il cuore della riforma è promuovere una maggiore presenza dell’Amministrazione nei contesti residenziali della città con funzioni di ascolto, assistenza e attivazione degli inquilini.

L’aspetto sociale, ha sottolineato Virgilio, è un punto fondamentale della questione abitativa, a sua volta fondamentale per il miglioramento della qualità del vivere. “In questo modo si possono costruire percorsi che aiutano le persone a ricostruire la fiducia nelle possibilità di cambiamento. La questione dell’abitare è uno snodo fondamentale nella costruzione di processi di inclusione sociale e miglioramento della qualità del vivere del singolo cittadino e della comunità. E’ dall’abitare che si può avviare un’accurata tessitura delle relazioni, si può dare vita a percorsi che aiutino le persone a crescere in termini di conoscenza e di informazione. Si può insomma investire nella crescita delle competenze e lavorare sulle risorse economiche”. “Partendo da tale premessa – aggiunge Virgilio –  è fondamentale riconoscere come prioritaria la questione sociale. Nell’assetto organizzativo si è pertanto posta particolare attenzione alla funzione dei tutor condominiali, valorizzando queste figure che saranno il primo canale di ascolto dell’Amministrazione nei diversi contesti abitativi di proprietà comunale”. Altro aspetto rilevante riguarda la manutenzione.  “Su questo versante – spiega l’assessore – oltre a destinare risorse adeguate, è stata definita una procedura di funzionamento efficace alla quale deve corrispondere una buona capacità di risposta. Ricordo inoltre che nei prossimi mesi partiranno lavori importanti in alcuni complessi abitativi come quelli di via Giuseppina e del quartiere San Felice”.

“Un’organizzazione che andrà senza dubbio monitorata  – conclude Virgilio – non solo da un punto di vista tecnico ma anche a livello politico con il coinvolgimento della commissione consiliare, perché un percorso di riforma richiede di essere sottoposto costantemente all’attenzione delle istituzioni”.

Ci sarà anche un cambiamento logistico degli uffici: in ciascuna delle cinque aree territoriali in cui verrà suddivisa la città si pensa di insediare una sede in cui concentrare le attività di coordinamento degli assistenti sociali e dei tutor: l’area 1 è quella del centro storico (largo Pagliari ecc.) per un totale di 179 alloggi; area 2 Cascinetto – Giuseppina e Bagnara (61 alloggi); area 3 Borgo Loreto – San Bernardo (179 alloggi); area 4 San Felice e Zaist (127); infine area 5, zone di via Ghinaglia e piazza Castello (85).

g.biagi

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