Lettere

Chi comanda nel
Comune di Cremona?

da M5S Cremona

Egregio direttore,
nella bagarre suscitata dalla vicenda Lgh-A2A, una domanda sorge spontanea: chi comanda nel Comune di Cremona? Abbiamo provato a cercare nel programma elettorale del sindaco in carica e della maggioranza bipolare che lo sostiene (non pizzettiani) o lo vincola (pizzettiani) un riferimento alla necessità di (s)vendere LGH a A2A per motivi di (s)bilancio, ma non lo abbiamo trovato.
Possibile che l’onnipresente e il (quasi) onnisciente professore poco più di un anno fa fosse all’oscuro della situazione finanziaria di AEM e adesso si appelli alla necessità di evitare il trasloco dei libri contabili per la dichiarazione di fallimento come motivazione per la cessione di Aem-Lgh al gigante A2A?

Può darsi che ci sia sfuggito, ma non abbiamo sentito dichiarazioni indicatrici della volontà di evidenziare con nomi e cognomi i responsabili del dissesto di Aem, che ha operato per decenni in regime praticamente di monopolio in un settore di servizi di prima necessità. E non certo con tariffe di favore per i cittadini, come dimostra la difficoltà per molti di loro di far fronte al pagamento delle bollette. E non certo con modi concilianti, come testimoniano i tagli delle utenze soprattutto nei confronti dei cittadini disagiati dei quartieri popolari, indipendentemente dalla clemenza o meno delle stagioni.

Quindi, il dubbio prende forma: nel Comune di Cremona i pizzettiani sono più numerosi e comandano di più dei non pizzettiani? Sono loro a non volere che emergano le responsabilità per un bilancio che dovrebbe essere florido ed invece è un colabrodo? Se pensiamo alla vicenda strettamente correlata dell’inceneritore, i dubbi aumentano. Chi a Cremona lo ha fortemente voluto, fortemente difeso ed è tra i fautori del cosiddetto Sblocca (per noi pentastellati, Sfascia) Italia, un ricco menù a base di incenerimento, trivellazioni e stoccaggi nel sottosuolo?

Per costoro, l’ambiente va sacrificato al profitto di pochi, dato che ai semplici cittadini restano sempre e solo i debiti: dello Stato, delle Regioni, delle (ex?) Province, dei Comuni, delle (ex?) Partecipate. Allora, sindaco, che ne è dei suoi propositi di dismettere l’inceneritore, questi sì presenti nel suo programma elettorale? Chi le impedisce di portarli a termine? E i suoi intenti, pure questi presenti nel suo programma elettorale, di avviare la Fabbrica dei Materiali che fine hanno fatto? E’ sicuro che le consentiranno di procedere?

Di dubbio in dubbio: c’è giunta voce che i dirigenti di Aem-Lgh, senza consultarla, avrebbero presentato in Regione Lombardia la richiesta per un revamping dell’inceneritore di Cremona successivo al 2024, anno in cui, teoricamente e anche se ben oltre i tre anni da lei propagandati in campagna elettorale, l’impianto cremonese dovrebbe finalmente fermarsi. Le risulta?
E allora, nel Comune di Cremona chi comanda? Chi ha fatto della difesa dell’ambiente uno dei cavalli di battaglia del proprio programma elettorale? Oppure i pizzettiani e i dirigenti di Aem-Lgh, che sembra abbiano altre priorità?

Sig. Sindaco, rilegga le esortazioni di papa Francesco sulla difesa dell’ambiente e dei poveri e non ceda alle lusinghe diaboliche della finanza: con uno slancio di coerenza dica no alla fusione con A2A, come ha già fatto Rovato. Altrimenti, se non è in grado di mantenere le promesse fatte ai suoi elettori, tragga lei le conclusioni del caso.

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