La maggioranza difende l’assessore Alquati, ma la Lega ‘marca visita’
Respinto l’ordine del giorno del Pd sulla consulenza a Jane Alquati. Sedici i voti a favore (l’opposizione al completo), venti quelli contrari (Pdl, Lista Perri e gruppo misto). Assente, come preannunciato, il consigliere Udc Angelo Zanibelli. Assenti, un po’ a sorpresa, i due consiglieri della Lega, Italico Maffini e Giovanni Ferraroni. “Non sono potuti venire per motivi loro – assicura il segretario provinciale Simone Bossi -. Può succedere, specie se si hanno solo due consiglieri”.
Al di là della dichiarazione ufficiale, la sensazione del segnale mandato dal Carroccio al sindaco e alla maggioranza c’è tutta. Lo stesso vicesindaco Carlo Malvezzi ha chiamato i vertici del Carroccio nel pomeriggio, a Consiglio in corso, per informarsi.
Complice anche l’assenza dei legisti, la seduta odierna si è aperta all’insegna della suspance per la maggioranza. Diverse infatti le assenze tra i banchi del centrodestra: dal consigliere del Pdl Luca Grignani, a Zanibelli dell’Udc, a Gabriele Romani della civica del sindaco, fino a Michele Ceresa e Andrea Vacchelli del misto. Fossero rimaste così le cose, l’ordine del giorno sarebbe comunque stato respinto, ma solo grazie al voto del sindaco (17 no e 16 sì). Poco alla volta, mentre il vicesindaco con delega ai rapporti con il Consiglio telefonava ai consiglieri ritardatari, le fila della maggioranza si sono ingrossate consentendo il margine di sicurezza rispecchiato dal voto finale.
Lungo e solo in rari casi vivace il dibattito, cominciato intorno alle 16.15 e terminato poco prima delle 18. Al termine, la maggioranza ha tenuto e la richiesta del centrosinistra, che invitava il sindaco a porre Alquati di fronte alla scelta tra l’assessorato e la consulenza da 20mila euro dalla Provincia, è stata bocciata.
IL DIBATTITO – Oltre un’ora e mezza di dibattito, oggi in Sala Quadri, sull’ordine del giorno con il quale il Pd (firmatari Alessandro Corradi, Alessia Manfredini, Elena Guerreschi e Daniele Bonali) impegnava il sindaco “a invitare l’Assessore a scegliere una opzione tra le due: assessorato o incarico di esperta per l’orientamento presso il Centro per l’impiego di Casalmaggiore”.
Introducendo il testo, Corradi ha spiegato che “non ci interessa giudicare l’assessore, né farle i conti in tasca”. Ciò che il Pd intendeva contestare, ha detto, “è il classico modello del politico italiano, modello arrivato al collasso”. Mettendosi “nei panni degli altri ragazzi” che hanno partecipato al concorso indetto dalla Provincia, Corradi ha chiesto all’assessore maggiore “sobrietà”.
“Motivazioni flebili”, a giudizio di Mirella Marussich (Pdl), quelle addotte dal Pd. “Mi pare che gli assessori non debbano timbrare il cartellino – ha osservato -, hanno un obbligo di risultato più che di orario. Credo che l’assessore abbia il diritto di costruirsi un suo futuro”.
“Sul fatto che l’assessore pensi al suo futuro e al suo presente non c’è dubbio – ha ribattuto Maura Ruggeri, Pd -. ci rivolgiamo al sindaco, perché per noi si pone soprattutto un problema di opportunità politica. La buona politica deve essere testimoniata da comportamenti corretti. Si deve evitare di porsi nelle condizioni anche solo da far pensare all’utilizzo di una posizione per raggiungere determinati obiettivi”.
“Non sussiste incompatibilità né dal punto di vista giuridico né da quello professionale”, è stato il commento di Roberto Gandolfi (gruppo misto), che ha definito l’ordine del giorno del Pd “un po’ demagogico”.
“Niente di irregolare” per Giorgio Everet, Pdl. “Nel comune di Cremona – ha osservato il consigliere – oggi è difficile farsi paladini dell’opportunità politica. Ricordo un primo cittadino che faceva il primario e il sindaco (Paolo Bodini; ndr). Non era Superman, faceva entrambe le cose”.
“Siamo allibiti e sconcertati – questo l’incipit di Giancarlo Schifano, Idv – dal fatto che l’assessore Alquati abbia ricevuto una consulenza esterna in un momento di profonda crisi. Chiedo al sindaco di ridurre drasticamente le consulenze esterne”.
Ad Alessia Mandredini (Pd) il compito di ribattere ad Everet: “Non siamo tutti uguali, non è mai successo un caso Pasquali e non è mai successo un caso della moglie di un assessore (vicenda ex Scac, progettista la moglie di Roberto Nolli; ndr)”. Poi, riferita ad Alquati, Manfredini ha pungolato: “Ha detto che l’incarico è di 15 ore, ma non è così. Chi ricopre incarichi istituzionali ha il dovere di dire la verità”.
“Non accusiamo nessuno, il problema è che la partecipazione al concorso – così Elena Guerreschi, Pd – dà adito ad una serie di pensieri e retropensieri che non devono avere spazio in politica. Cosa avrà pensato chi ha partecipato al concorso, di essere stato scavalcato da un assessore?”.
In linea Mauro Fanti (Pd): “Il tema è quello dell’opportunità. Serve un di più da chi ha un incarico pubblico. Nel momento in cui un assessore partecipa a una selezione, fra la gente cosa si può pensare? Essendo arrivata prima c’è il sospetto”.
A seguire, l’intervento Giacomo Zaffanella (gruppo misto): “Oggi ho sentito affermazioni gravi sull’utilizzo di una posizione per ottenere vantaggi. Suggerisco di andare a vedere come vengono assegnati certi appalti da dirigenti a persone molto vicine”.
“Non vorrei che la politica si arrendesse al sospetto – ha commentato invece Ferdinando Quinzani, Cremona per la Libertà -, ma ci sono momenti in cui occorre maggiore attenzione. Vedo ipocrisia, in questa sala, da persone che oggi salgono in cattedra e non più di tre mesi fa sono venute a chiedere un voto per mandare sotto l’Acquati sulla vicenda delle Donne Padane (patrocinio concesso dal Comune all’associazione; ndr)”.
Passaggio, quest’ultimo, dal quale è nato un diverbio tra Zaffanella (“falsità, getta fango”) e Quinzani, chiarito dopo un breve faccia a faccia tra i due.
Un secondo diverbio è scaturito poco dopo, a seguito dell’intervento di Federico Fasani (Pdl). Se si giustificano retropensieri sulla partecipazione al concorso da parte dell’assessore – questo il succo del passaggio di Fasani -, chi ci dice, a titolo di esempio, che il consigliere Schifano non insegna grazie alla sua tessera? Immediata e piccata la reazione del consigliere dell’Italia dei Valori, al quale il presidente del Consiglio non ha però concesso il minuto di replica ‘al microfono’.
L’INTERVENTO DELL’ASSESSORE – Conciso l’intervento dell’assessore Alquati, a chiusura del dibattito e prima del voto. “Ribadisco che da precaria, un anno fa, ho rinunciato ad un posto praticamente certo (all’Informagiovani; ndr) perché amministratore presso questo ente. Ho qui davanti il consigliere Corada: sono stata consulente dell’amministrazione provinciale nel 2002 ed ero già della Lega Nord. Il mio curriculum è online e parla da sé”.
Circa l’impegno da consulente, Alquati ha precisato: “Dal momento che l’incarico sarà prorogato il mio impegno sarà residuale, mentre quello da assessore sarà costante”.
“Dopo due anni e mezzo di stop – ha concluso – era giusto tornare ad occuparmi anche del mio lavoro”.
Da segnalare, in fase di dichiarazione di voto, la sferzata di Zaffanella alla Lega: “Oggi c’è un partito che ha preferito schivare le difficoltà non presentandosi in Consiglio”.
Federico Centenari
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