Politica

Inceneritore, Alloni: “Regione più coraggiosa, avanti con la dismissione”

Anche Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd, sostiene la lettera appello scritta dalle 40 associazioni riunitesi a Cremona, in vista della Conferenza Stato-Regioni di domani, giovedì 24 settembre, contro lo Schema di Decreto ministeriale che prevede la costruzione in Italia di 12 nuovi inceneritori.

“Condivido pienamente l’invito a tutti i presidenti delle Regioni italiane affinché si oppongano a questo progetto e indichino invece piattaforme industriali e soluzioni tecnologiche alternative anche agli inceneritori esistenti, basate sul recupero, riutilizzo e riciclo dei rifiuti”.

E a proposito della situazione che vive la Lombardia, Alloni fa presente che il decreto non prevede altri impianti per la regione “proprio perché siamo autosufficienti e anzi dismetterne alcuni non comprometterebbe in alcun modo questa autosufficienza, per una sorta di ‘mutuo soccorso’ tra province, per cui saremmo in grado di mandare il materiale da incenerire da un termovalorizzatore all’altro senza per questo creare un surplus”.

Alloni garantisce perciò “l’appoggio all’assessore regionale all’Ambiente Terzi che si dice da sempre contraria a nuovi impianti e favorevole alla graduale dismissione degli esistenti. Ciononostante, deve essere più coraggiosa e dare un impulso deciso al programma di superamento dei termovalorizzatori presenti sul territorio regionale, finanziando i progetti che vanno nella direzione di individuare soluzioni tecnologiche alternative agli inceneritori”.

Il consigliere inoltre suggerisce: “Non aspettiamo il 2025, ma partiamo subito indirizzando le scelte per lo smaltimento dei rifiuti verso soluzioni alternative agli inceneritori che il Parlamento dell’Ue auspica vengano dismessi entro 10 anni. Come? Incoraggiando e impegnando le utility italiane ad assumere un ruolo centrale per l’avvio di una economia circolare per il riutilizzo, il recupero e il riciclo della materia, invece di distruggerla bruciandola”. Insomma, proprio la filosofia sposata e sottoscritta nell’appello dalle associazioni e dai comitati che si sono riuniti a Cremona.

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