Cronaca

Vie Brescia e S.Bernardo, segnaletica a misura di bici

Archiviata per ora la pagina politica sull’utilizzo del nuovo sottopasso ferroviario, prosegue il lavoro di tecnici e politici in zona via Brescia, con la posa della segnaletica orizzontale che indica i percorsi ai ciclisti, categoria privilegiata, insieme ai pedoni, in questo ridisegno della viabilità che ha dovuto fare i conti con i limiti strutturali del sottopasso. La nuova segnaletica sta interessando non solo le zone  più  prossime al sottopasso, ma anche le vie laterali. In via san Bernardo sono state ultimate le delimitazioni della pista ciclabile che costeggia tutta la cancellata della scuola Stradivari, fino al passaggio a livello. Se  le due ruote possono già ora sperimentare la nuova viabilità, che include la salita / discesa con pendenza 10% del sottopasso, le auto dovranno attendere ancora un po’ per testare la nuova infrastruttura (solo in entrata da periferia a centro città). La rotonda, al posto del semaforo, all’incrocio tra via S. Bernardo, via Brescia e via Esilde Soldi è già terminata, ma le due strade non sono ancora percorribili. Via Soldi, in particolare, lo resterà fino a novembre per i lavori ai sottoservizi e solo allora si potrà testare la nuova viabilità.

Come si diceva, messa da parte per il momento la questione tecnico- politica (sollevata da Federico Fasani, Ncd) con la discussione-fiume in consiglio comunale lunedì scorso, a criticare l’opera è adesso Elia Sciacca, una vita in politica, da ultimo avvicinatosi al M5S. In una lettera inviata ai giornali locali, Sciacca si dice certo della non-conformità dei nuovi sottopassi alle norme: “Quello di via Persico non è certamente un esempio di buona progettazione ciclopedonale, infatti è stata realizzata una corsia bidirezionale di metri 2,30 mentre la Legge  557/89 prevede una larghezza minima di mt. 2,50 (art7), precisando al comma 3 che le misure sono inderogabili.Inoltre, si è consentito il transito contemporaneo ai pedoni ignorando così quanto disposto dall’ articolo 4 della legge richiamata che prescrive in caso di percorsi promiscui, la larghezza  deve essere adeguatamente incrementata rispetto ai minimi fissati dei mt. 2,50.(…) Inoltre non si è rispettato quanto disposto dal capitolo 5, geometria dell’asse stradale, dell’allegato 1 alla DGR 8/3219 del 2006 in merito alla distanza di visibilità. (…) Mentre il sottopasso di  via Brescia  non rispetta la norma, vincolante, sulla pendenza massima ammissibile per questo tipo di percorsi,  la vigente normativa regionale (L.R.6/1989) prevede che la pendenza sia commisurata alla lunghezza delle rampe precisando, nell’ allegato alla legge, che le rampe oltre i cinque metri abbiano una pendenza massima del 5% mentre chiunque può appurare che la pendenza è di almeno il 10% che renderà molto arduo, o impossibile risalire il sottopasso per coloro che utilizzeranno la seggiola a rotelle (…)”.

g.b.

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