Cronaca

West Nile virus, Asl: 'Allerta massima, bisogna fare prevenzione'

Attenzione massima da parte delle autorità sanitarie cremonesi sulla diffusione del West Nile Virus, dopo che nel mese di agosto si sono verificati diversi casi – di cui uno a Cremona – gli ultimi dei quali nella vicina Lodi. Un virus che in alcuni rari casi provoca una meningo-encefalite piuttosto grave, ma che per la maggior parte dei casi spesso non viene neppure identificato, perché provoca normali sintomi influenzali, o è addirittura asintomatico. E’ questa la maggiore preoccupazione dell’Azienda Sanitaria Locale: “Chi viene punto da una zanzara infetta diventa un potenziale vettore del virus” spiega la dottoressa Liana Boldori, direttore del dipartimento di prevenzione medica dell’Asl. “A Cremona oggi abbiamo identificato solo un caso di meningo-encefalite, ma non sappiamo quante persone siano effettivamente state contagiate dal virus, in quanto magari hanno presentato solo sintomi di quella che sembra un’influenza fuori stagione”.

“Il virus c’è ed è pericoloso, ormai è un dato di fatto” evidenzia Marcello Stradoni, direttore sanitario dell’Asl. “L’unico modo per combatterlo, è eliminare le zanzare, facendo prevenzione. A questo proposito è continua la nostra attività di sensibilizzazione tra la popolazione, che deve agire in prima persone nella disinfestazione”.

“Questo virus sarà in circolo finché ci saranno zanzare – aggiunge la dottoressa Boldori -. L’obiettivo dell’Asl è convincere le persone e le amministrazioni comunali che questo insetto non è più solo fastidioso, ma anche pericoloso. Ora l’emergenza è il West Nile, ma sono attese malattie ancora più gravi. Dunque l’unica modalità di prevenzione è eliminarle. Da un lato l’impegno deve essere dei Comuni, che periodicamente devono portare avanti attività di disinfestazione. Dall’altro però tocca agli stessi cittadini fare prevenzione, considerando seriamente il problema”. Tra l’altro fare prevenzione è relativamente semplice: per la zanzara tigre, che depone le proprie uova nell’acqua stagnante, è sufficiente utilizzare le apposite pastiglie, disponibili in farmacia a prezzi davvero stracciati, grazie alla convenzione ancora attiva con l’Asl. Le normali zanzare notturne si mantengono invece vive tutto inverno, e depongono le uova nelle cantine, nelle legnaie e nei garage. “Per combatterle è sufficiente disinfestare tali ambienti, con un normale insetticida” spiega ancora Boldori.

La cosa certa è che, nonostante le campagne di sensibilizzazione degli ultimi anni, il problema è ben lontano dall’essere risolto e le zanzare continuano ad infestare il territorio, così come tutte le zone rivierasche. “Il virus sta risalendo i corsi d’acqua, probabilmente seguendo la migrazione degli uccelli” spiega Maurilio Giorgi, capo del dipartimento veterinario dell’Asl. “Hanno invaso tutta l’asta del Po e ora seguono il corso di fiumi come il Mincio, il Serio, l’Oglio, l’Adda, ecc”.

Il monitoraggio dell’Asl parte proprio dal controllo della fauna semtinella, ma anche attraverso la cattura delle stesse zanzare. “Vengono anche analizzati alcuni uccelli sinantropi (ossia quei volatili insediati negli stessi ambienti in cui è insediato l’uomo), che vengono presi dalla Polizia provinciale per verificare se siano o meno portatori di virus” continua il dottor Giorgi. “In questo modo si verifica la diffusione del West Nile. Quest’anno il primo virus è stato isolato a giugno”.

Tra l’altro la presenza del virus in un territorio comporta anche una severa procedura di limitazione sulle donazioni del sangue, che a Cremona è stata attivata fin dalla prima manifestazione del virus. “Sono necessari particolari trattamenti sul sangue delle trasfusioni – evidenzia Stradoni – e chi soggiorna a Cremona per un certo periodo poi non può donare per un certo periodo. Questo è un problema, perché comporta un calo delle donazioni”.

Laura Bosio

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