Cultura

Nuovo direttore a Brera Bandera: 'Bravo a palazzo Strozzi Ma qui realtà diversa'

La nomina dei venti nuovi direttori dei maggiori musei italiani, con l’iniezione di ben 7 personalità straniere, scuote il mondo culturale  italiano, come sempre molto polemico quando si tratta di incarichi di prestigio. Vittori Sgarbi ad esempio, critica aspramente il ministro della cultura Dario Franceschini e parla di umiliazione dei funzionari delle Sovrintendenze.

Non così la cremonese Sandrina Bandera, che per molti anni ha diretto la Pinacoteca di Brera, una delle più importanti sedi museali italiane e dove per l’appunto è arrivato un museologo d’oltreoceano, l’anglo canadese James Bradburne.  «A Palazzo Strozzi è stato molto bravo» – commenta sul Corriere della Sera l’attuale direttrice del Polo Museale Lombardo – aggiungendo però subito dopo: «Certo, Brera è una realtà diversa perché non è privata. Io ho cercato di imprimerle dinamismo, ma non avevo autonomia economica, non avevo nemmeno un conto corrente, mentre ora sono possibili progetti che prima erano impensabili». Dall’intervista telefonica (Bandera si trova attualmente a Berna per la mostra su Klee e Kandinsky)  arriva anche una piccola rivelazione: lei stessa aveva partecipato al bando, «ma soprattutto come sfida con se stessa dato che dal primo novembre andrà in pensione e quindi “sapevo in partenza – ha osservato – che non ero destinata ad essere nominata”».

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