Cultura

Straordinaria Noa a palazzo Trecchi per la chiusura di 'Acque Dotte'

Foto Sessa

Un concerto memorabile ha chiuso ieri sera a Cremona la prima rassegna “Acque Dotte”. Seicento spettatori per ascoltare le hit e le canzoni del Mediterraneo di Noa, cantante israeliana con la voce che sembra uno strumento musicale. Il cortile di palazzo Trecchi, suggestivo e affascinante, ha fatto fatica a contenere i tanti che volevano sentire Achinoam Nini ormai conosciuta a tutti come Noa, cantante per la pace criticata per questo anche in Israele per le sue posizioni sulla Palestina e sulla possibile convivenza tra i due popoli.

Un concerto davvero unico nel quale la cantante ha retto il palcoscenico con straordinaria capacità interpretativa, emozionando e trascinando il pubblico sia nelle sue “Look at moon”, “Mishaela”, “Child of man” che nelle canzoni napoletane classiche come “Era de maggio” o la “Tammurriata nera”. Con lei sul palcoscenico il pianista Gil Zohar e il quartetto d’archi “Solis String Quartet”, davvero straordinari interpreti dei vari generi musicali che Noa ha voluto proporre ai cremonesi in questa sua prima tappa italiana.

Davvero una occasione unica per sentire una voce che ormai da 25 anni è simbolo di pace e convivenza, ma anche di ascoltare una artista internazionale che si esibisce sui palcoscenici di tutto il mondo con la stessa forza, la stessa freschezza e la stessa classe sia quando canta per i capi di Stato che per la gente comune.

E gli applausi finali non sono mancati, di fronte a tanto calore Noa ha dato vita a diversi  bis cantando “Shalom-Salam” e il tema dal film “la Vita è bella” di Roberto Benigni e Nicola Piovani.

Artista profondamente impegnata nell’utilizzo della musica come strumento di riavvicinamento tra popoli in conflitto, Noa è nata a Tel Aviv da una famiglia di ebrei yemeniti, ha elaborato uno stile interpretativo che attinge a tutti i sapori e colori musicali del Mediterraneo. Nel progetto portato a Cremona, l’arte di Noa si è fuso con la maestria degli archi del Solis String Quartet attraverso una raffinata e originale rilettura, da un lato, di canzoni della tradizione napoletana e, dall’altro, di brani autografi firmati dalla cantante israeliana a quattro mani con Gil Dor.

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