“Il tempo per riflettere è terminato” Volpi incalza Perri: alleanza al capolinea?
“Tempo per riflettere ormai ce n’è stato abbastanza. Dopo il ponte sarà il caso di prendere una decisione”. Raffaele Volpi, commissario cittadino della Lega, parla a nuora perché suocera intenda, laddove chi deve intendere è il sindaco Oreste Perri. Con la sintetica dichiarazione rilasciata oggi, Volpi confida di lasciare il cerino nelle mani del sindaco. E’ da Perri che la Lega aspetta una risposta, positiva o negativa che sia, alla richiesta di due assessorati avanzata ormai da due settimane nel corso dell’incontro a Palazzo Comunale. I tempi ipotizzati per un nuovo abboccamento – una settimana, dieci giorni – sono abbondantemente superati e lo stallo in una maggioranza che non ha ancora capito se deve o meno conteggiare anche il Carroccio è palese.
In settimana, preannuncia Volpi, si riuniranno i vertici locali del partito. Non tanto e non solo sulla vicenda di giunta, quanto per affrontare alcuni temi locali (viabilità, ambiente, urbanistica) dei quali, dice Volpi, “si parla poco a Cremona”.
Una nuova ‘offensiva’ leghista in arrivo? Volpi non si sbilancia, ma i segnali mandati dal suo partito in questi giorni portano in quella direzione. Di ieri, ad esempio, la dura presa di posizione del Carroccio sulla decisione della giunta di affidare all’Aler 391 alloggi e 200 garages senza interpellare i leghisti. Un episodio come altri, la protesta della Lega al gazebo in via Solferino, che rende però l’idea del logoramento dei rapporti in maggioranza.
L’INASPRIRSI DELLO SCONTRO – E che lo scontro tra Perri e gli alleati da una parte e la Lega dall’altra sia arrivato al livello di guardia è testimoniato anche dal recente montare della polemica su un episodio ormai datato come la visita di Volpi al sindaco del 15 ottobre. Nell’occasione, il parlamentare leghista è arrivato in auto con tanto di lampeggiante fino in piazza del Comune. L’episodio ha subito provocato qualche mugugno e qualche commento, poi silenzio. Fino ad un paio di giorni fa, quando la notizia è stata ripresa e ampliata, tanto che oggi se ne è occupato anche il Corriere della Sera nelle pagine lombarde.
“Siamo arrivati a 50 metri dal municipio – questa la dichiarazione rilasciata da Volpi al Corriere -, davanti al mercato abbiamo chiesto a due vigili come arrivare e loro, a piedi, si sono offerti di scortarci per quel breve tragitto, senza nessun pericolo per i pedoni. Tutto qui. Ma qualcuno ha voluto montare il caso“. “Quel qualcuno – scrive il Corriere -, lo dice chiaramente il deputato, è il giornale locale, che con un editoriale ha duramente attaccato Volpi per aver attraversato il mercato in auto con lampeggiante, senza sapere – spiega lui (Volpi) – che l’auto era di sua proprietà, alla guida on c’era un poliziotto ma un collaboratore del deputato autorizzato a scortare il parlamentare usando il lampeggiante blu dal momento che Volpi è un potenziale obiettivo come membro della Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo e riciclo dei rifiuti e del Comitato d’indagine sull’antisemitismo“.
Insomma, il montare della polemica a due settimane di distanza dal fatto e a ridosso dell’incontro decisivo con Perri sul futuro dell’alleanza, parla a sufficienza. L’inasprirsi delle rivendicazioni leghiste – il deposito del ricorso al Tar sulla vicenda Aem e la protesta di ieri -, dice il resto. Ossia che il viaggio dei lumbard con questa maggioranza potrebbe essere al capolinea.
E a nulla serve il temporeggiare del sindaco, che sperava in una rapida chiusura del procedimento disciplinare avviato dalla Lega a carico degli assessori Alquati e Demicheli per vedersi levare le castagne dal fuoco. Nel (remoto) caso in cui i due non fossero espulsi dal partito, Perri avrebbe infatti buon gioco nel rispedire al mittente la richiesta di Volpi (che ha peraltro già chiarito in tutte le salse come Alquati e Demicheli non siano da considerare assessori legisti).
Gli eventi incalzano e non è pensabile attendere i vertici nazionali del Carroccio per capire cosa rispondere al commissario.
Anche perché da più parti (Udc e buona parte del Pdl) si invoca una verifica di maggioranza. Anche perché il 7 novembre c’è Consiglio e ancora non si sa se conteggiare i due consiglieri legisti tra le fila della maggioranza o tra quelle dell’opposizione.
Federico Centenari
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