Politica

Inceneritore, Terzi: 'Regione non può imporre chiusura'

L’assessore lombardo all’Ambiente Claudia Terzi interviene sull’infuocata polemica relativa all’inceneritore di Cremona e non si sbilancia: “Ora spazio ai tecnici, la politica entrerà in gioco più avanti per le dovute valutazioni”. Le dichiarazioni arrivano dopo l’ultima riunione del tavolo tecnico regionale sulla questione: “Il tavolo che si è tenuto ieri è un tavolo meramente tecnico a cui non partecipo”, sottolinea Terzi, rispondendo indirettamente anche alle parole del consigliere del Pd Agostino Alloni (vedi link): “Alloni partecipando come uditore al tavolo tecnico, ha verosimilmente frainteso il ruolo di Regione come decisore finale per la scelta del decommissioning dell’impianto, tra i più vecchi presenti in Lombardia”, si legge in un comunicato stampa. “Vorrei precisare – spiega l’assessore Terzi – che come Regione non abbiamo il potere di imporre lo spegnimento di un inceneritore, ancorché gestito da una società pubblica. Ricordo però che è stata proprio la Giunta lombarda a dare il via libera al protocollo di intesa con Provincia di Cremona, Comune di Cremona, Arpa Lombardia e Asl Cremona, per la costituzione del gruppo di lavoro interistituzionale, finalizzato alla valutazione tecnica del ruolo dell’impianto di incenerimento. Una volta che avremo in mano i risultati tecnici faremo tutte le opportune valutazioni necessarie”. “E’ chiaro  – ricorda ancora Terzi – che le scelte sul futuro dell’inceneritore di Cremona si baseranno proprio sulla volontà degli enti territoriali coinvolti, in primis il Comune di Cremona che è socio di Aem, e dall’applicazione del nuovo piano Rifiuti approvato dalla Giunta nel 2014 dove si conferma l’attuale autosufficienza lombarda nello smaltimento dei rifiuti urbani e l’assoluta non necessità di ulteriori ampliamenti”.

Duro è invece l’intervento del consigliere regionale cremonese dell’Ncd Carlo Malvezzi in merito alla polemica relativa all’inceneritore di Cremona e alle parole di Alloni: “È patetico e goffo il tentativo di soccorso rosso da parte di Alloni verso l’assessore sfiduciata Alessia Manfredini, compagna di corrente nella guerra interna al Pd. Il tavolo tecnico istituito da Regione Lombardia ha il compito di fornire, come tutti i tavoli tecnici, elementi scientifici necessari al decisore politico affinché le scelte avvengano tenendo conto di tutti i fattori in gioco, e non solo dei desideri di qualche improvvisato politicante”.

“È’ proprio l’oggetto del protocollo di intesa approvato con DGR X/1511 del 13/3/14 e sottoscritto da Regione, Provincia, Comune di Cremona, Arpa e Asl a Cremona il 13/05/2014 – spiega Malvezzi – a chiarire lo scopo del gruppo di lavoro interistituzionale: ‘L’avvio di attività finalizzate alla valutazione tecnica del ruolo dell’impianto di incenerimento dei rifiuti di Cremona (…) e alla valutazione di possibili alternative all’esercizio dello stesso’. Anche il Piano Provinciale dei rifiuti di Cremona prefigura scenari alternativi all’impiego dell’inceneritore come elemento essenziale della filiera di gestione del rifiuto urbano, ‘a condizione che ne siano dimostrate, soprattutto, le sostenibilità ambientale ed economica’”.

Malvezzi sottolinea che “non spetta alla Regione Lombardia, che comunque persegue l’obiettivo di un decommissing selettivo sulla rete regionale degli inceneritori, stabilire se e quando dismettere un impianto di cui non è peraltro proprietaria e di cui non può disporre”.

“Non sarà il tavolo tecnico regionale, dal quale i politici dovrebbero stare ben lontani – prosegue il consigliere regionale del Nuovo Centrodestra – a togliere le castagne dal fuoco ad una maggioranza allo sbando, dilaniata dalle divisioni, e in cui il gruppo del Pd in Comune ha di fatto sfiduciato il suo assessore all’ambiente. La responsabilità delle scelte, oltre ai soci di Lgh, era ed è dell’Amministrazione Galimberti, la stessa che ha fatto promesse e ora dovrebbe mantenerle, spiegando ai cittadini il danno economico (dell’ordine di decine di milioni di euro, dato che nessuno fino ad ora ha smentito) che da queste scelte deriverebbe per il Comune, le società controllate e direttamente per le tasche dei cittadini stessi”. “Alloni e la Manfredini – conclude Carlo Malvezzi – evitino di tentare di inquinare il lavoro dei tecnici, astenendosi dall’interpretare, a proprio uso e consumo, ciò che interpretabile non è, e rispettino, se ne sono capaci, il lavoro serio, equilibrato e competente sia dei professori della Leap, sia dei partecipanti al tavolo regionale”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...