Politica

Bordi: 'Dietro inceneritore e teleriscaldamento solo interessi economici'

Francesco Bordi, già assessore all’Ambiente, sull’inceneritore ha sempre dato battaglia, anche andando contro le prese di posizione della propria maggioranza. Ora che è fuori dai giochi della politica osserva la situazione con un occhio particolarmente critico. “Intervengo, con un po’ di presunzione, sull’argomento perché ritengo in questi giorni, o meglio in questi anni di aver sentito tutto e il contrario di tutto sul tema inceneritore” evidenzia. “Alla domanda ‘serve l’inceneritore?’ rispondo senz’altro ‘si’. Serve perché risolve alla base il problema dei rifiuti cosi come l’aborto risolve alla base il problema di un qualcosa  non desiderato. Ma gli inceneritori, come l’aborto, nascono da una situazione di emergenza a cui si cerca di dare una soluzione rapida che risponde al bisogno del momento ma non tiene conto di tutto quello che ruota intorno alla problematica”.

Insomma, l’impianto “non risolve, nella sua globalizzazione, il problema dei rifiuti, lo riduce, lo semplifica ma non lo risolve, anche perché alla fine della sua filiera ne produce altri ( più pericolosi)” continua bordi. “L’inceneritore a Cremona forse non è stato il male assoluto (e qui mi tocca dare ragione a chi allora lo ha voluto) ma di fatto la sua malagestione ha castrato tutto lo sviluppo della raccolta differenziata (e delle altre azioni per il recupero e riciclaggio) che in teoria invece doveva da allora crescere di pari passo con le innovazioni tecnologiche. Malagestione nel senso che per logica chi gestisce la raccolta dei rifiuti non può gestire anche l’impianto di incenerimento, la discarica e il teleriscaldamento”.

Un problema di interessi, dunque, come Bordo ribadisce più volte nella sua nota. “L’inceneritore è a Cremona ma non è dei cremonesi. Non è controllato dalla Giunta e dal Consiglio che  rappresentano la città e di fatto  risponde solo a logiche prettamente economiche che possono non corrispondere a volontà politiche e lo studio presentato in questi giorni lo conferma. Il fatto che poi sia collegato all’impianto di teleriscaldamento lo lega sempre di più ad una logica fatta unicamente di spese, costi e guadagni che sono tre fattori che non guardano in faccia nessuno.

Questo binomio serve unicamente a gettare fumo negli occhi ai cittadini, sembra che un impianto non possa vivere senza l’altro, che l’economicità dell’uno dipenda dall’altro mentre nella realtà sono come due anziani che si aiutano a spingere il “girello” per la paura di cadere. Sono impianti vecchi che hanno dato quello che potevano dare che rendono, quando va bene,  70 e tocca pagarli per 100, ma nonostante tutto si vuole caparbiamente ed ostinatamente continuare a mantenerli in esercizio, non valutando nemmeno soluzioni alternative attualmente fattibili. Certo, per chi li gestisce è un business e guai a dire che vuoi chiudergli la sala delle slot machine”.

Ma Bordi fa anche appello all’attuale giunta e in particolare al vice sindaco Maura Ruggeri: “Con tanta passione ho condiviso con lei  le battaglie per l’acqua pubblica e per le linee guida sui rifiuti. Vorrei sapere come si sente in tutta questa vicenda, se riesce a capire come l’ho vissuta io allora, con i mezzi processi subiti da una larga  parte della maggioranza, orchestrati ad arte da chi, per meri interessi economici, paventava le mie idee e la mia indipendenza” si sfoga Bordi. “Sono stai momenti difficili per me allora; ero e rimango scomodo perché non rispondo a logiche di partito ma  cerco di portare avanti le idee che ho sempre professato. In parte sono riusciti ad ingabbiarmi ma mi auguro che chi oggi dovrà prendere decisioni per il futuro sia più libero ed indipendente.

Vorrei che chi ieri gridava e si scandalizzava porti avanti oggi con uguale forza le aspettative dei cremonesi sul futuro sistema della gestione dei rifiuti; non è questione di colore politico ma spero che non diventi una questione di opportunismo e di becera politica, la ricerca di un palco su cui mostrarsi, ma che finalmente venga presa la giusta soluzione che ci tolga dal pantano su cui scivoliamo ormai da troppi anni”.

Ma anche la giunta non esce indenne dal giudizio dell’ex assessore. “Rimango stupito dalla volontà di questa Giunta di cancellare tutto quanto, anche di buono che è stato  fatto in precedenza sul tema dei rifiuti – continua -. Le linee guida approvate dal Consiglio Comunale, durante la giunta Perri, certamente perfettibili, sono state volutamente  accantonate nonostante fossero il frutto di una collaborazione trasversale anche a livello provinciale ed avevano sostanzialmente mutato sia il Piano Provinciale che il Piano Regionale sui rifiuti, tanto è vero che con le linee  contenute si era riusciti a siglare l’accordo con la Regione Lombardia per lo studio sul decommissioning dell’inceneritore di Cremona, mentre  tutto questo agire di livore ha avuto come solo risultato il ritardare di un anno lo sviluppo della raccolta differenziata in città”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...