Cronaca

Assalto al comando dei vigili, Mattia Croce ai domiciliari

L'avvocato Marilena Gigliotti

E’ agli arresti domiciliari a casa del padre, Mattia Croce, il 20enne cremonese frequentatore del Kavarna finito in carcere il 30 marzo scorso insieme al bresciano Aioub Babassi (già ai domiciliari) per i disordini scoppiati durante la manifestazione dei centri sociali del 24 gennaio. Entrambi sono accusati di devastazione e saccheggio. E’ stato il giudice Christian Colombo a far uscire Croce dal carcere, accogliendo la richiesta del suo legale, l’avvocato Marilena Gigliotti.
A Mattia Croce, che il giorno del corteo antifascista era armato di un bastone della lunghezza di poco meno di un metro, è contestata in particolare la rottura di un cartello affisso alla parete della Banca di Credito Cooperativo del Cremonese di via Dante 213, il danneggiamento del relativo bancomat e la distruzione della penultima e della terz’ultima finestra dell’istituto di credito, la disintegrazione delle vetrine della filiale della Cariparma di via Dante 232, la distruzione della vetrina della porta d’ingresso e di un totem pubblicitario e di altri arredi interni del comando della polizia municipale di piazza Libertà.
Ad Aioub Babassi, armato di un cartello stradale metallico divelto dalla sede stradale, è invece contestata la distruzione dell’ultima e della penultima finestra della filiale della Banca di Credito Cooperativo del Cremonese di via Dante 213 e la distruzione delle vetrine della Cariparma di via Dante 232.
Nelle 17 pagine di ordinanza di arresto del gip Letizia Platè si legge che i due sono “costantemente impegnati in azioni di illegittima disobbedienza all’ordine democratico e sociale” e, se lasciati liberi, “vi è il concreto pericolo che possano reiterare il reato all’inaugurazione dell’Expo del primo maggio e anche prima, il 25 aprile, all’interno delle contestazioni del movimento antagonista”. Per il gip, sia il cremonese che il bresciano hanno partecipato sin dall’inizio al corteo di Cremona, “mantenendo una posizione pressoché costante di prima linea”.

Sara Pizzorni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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