Lettere

'Un anno di Giunta Galimberti, ecco il vero bilancio'

da Claudio Demicheli

Egregio Direttore,

c’è chi si è divertito, ad un anno dall’insediamento di Gianluca Galimberti sulla poltrona di Sindaco di Cremona, a tracciare una sorta di bilancio della sua Amministrazione. Ma, a quanto pare, chi finora l’ha fatto pubblicamente pare aver proprio la memoria corta, omettendo molti “particolari”, viceversa significativi.

Al solo scopo di rammentare ai cittadini alcuni episodi salienti (citando peraltro solo i principali), ripercorriamo le migliori “chicche” collezionate dall’attuale giunta alla guida della città.

Arcimboldo: Figuraccia del Sindaco con Regione Lombardia e col mondo: nell’agosto scorso si rifiutò di dare in prestito L’Ortolano di Arcimboldo per l’Expo 2015 di Milano; a settembre, colpo di scena: dietrofront su tutta la linea del Comune, che “miracolosamente” trovò l’accordo con la Regione. Galimberti scoprì come Cremona avesse «bisogno di sfruttare il traino di Expo» e non l’inverso. Bentornato sul pianeta terra! Non prima però d’aver rimediato una figura internazionale davvero meschina!

Corde dell’Anima: Un evento di grande richiamo come Le Corde dell’Anima non si è fatto. E’ stato cancellato a fronte del drastico taglio inflitto al contributo municipale, crollato dai 90 mila euro del 2014 ad amministrazione Perri alla magra cifra proposta per quest’anno dalla giunta Galimberti, compresa tra i 10 ed i 30 mila euro soltanto, neanche un terzo. Inevitabile, benché a malincuore, il forfait dato dagli organizzatori.

Pubblica sicurezza: 24 gennaio, gli autonomi dei Centri Sociali – nel corso di un corteo, cui han partecipato anche esponenti politici, parlamentari ed amministratori in carica, tutti di Sinistra -, han messo a ferro e fuoco la città, trasformata in una periferia siriana. Danni ingenti a vetrine, negozi, banche e arredo urbano. Il bis è giunto il 14 febbraio, quando, agli stessi che han distrutto la città, è stato “regalato” un nuovo palco, quello di piazza Roma, da cui vomitare tutto il proprio odio ideologico. Dalla giunta si minaccia d’intimar loro lo sfratto dallo stabile concesso a costo quasi zero in via Mantova, ma ad oggi nulla di fatto.

Emergenza neve: La nevicata di febbraio, ampiamente preannunciata, ha colto di sorpresa soltanto i “nostri” amministratori, che han fatto scattare in netto ritardo il piano municipale e la chiusura delle scuole. Notevoli i disagi, gli incidenti ed i disservizi, strade e marciapiedi sono rimasti a lungo invasi e inagibili a causa prima del ghiaccio, poi di rami tagliati, tronchi, fogliame a mucchi, anche nei pressi di scuole materne.

Raccolta differenziata: A metà luglio la raccolta differenziata è stata estesa a tutta la città del Torrazzo, centro storico escluso. Però quasi 400 cassonetti e campane sono stati fatti sparire troppo presto, anche nelle vie ancora non interessate dal servizio, provocando l’intasamento delle poche piazzole del rudo rimaste. Ovviamente è scoppiata la protesta di cittadini ed amministratori condominiali.

Civico cimitero: A dicembre scoppia la protesta per le bare abbandonate all’aperto, accatastate una sopra l’altra, in attesa della cremazione. A segnalare l’incredibile incuria, irrispettosa dei defunti, sono stati ovviamente i familiari. A gennaio, nuovo guaio: cimitero violato, raid fra le tombe. Tra la rabbia dei congiunti, che in alcuni casi sono giunti a chiedere di spostare i propri cari in altra struttura, meglio controllata e servita.

Politiche sociali: A dicembre sulla stampa scoppia il caso della famiglia sfrattata, nonostante un figlio prematuro in lotta per la sopravvivenza. Ancora a dicembre, altro episodio: quello dell’utente Aem, “moroso” certamente (di 1.200 euro, per la precisione), “quindi” lasciato in pieno inverno senza utenze, al freddo ed al buio. Gennaio, la musica non cambia: scoppia il caso dell’invalido solo e senza lavoro, che sulla stampa ha dichiarato di non aver ricevuto “nessun aiuto” dal Comune. A marzo, ecco il caso di due cremonesi, ridotti in totale miseria, costretti da sei mesi a vivere sotto il cavalcavia del cimitero. A maggio esplode il caso del pizzaiolo, Franco, senza lavoro e senza casa, costretto a vivere in un’auto: la sua storia è stata ampiamente documentata da un servizio al Tg di Retequattro. Cronache purtroppo di ordinaria miseria nella città del Torrazzo…

Case popolari: a gennaio esplode l’ira dei residenti negli edifici comunali gestiti dall’Aler in via Giuseppina: lamentano sporcizia, topi e lastre di eternit a pezzi, il tutto vicino al parco giochi ed agli orti. Inoltre, gli abusivi sfondano le porte, vanno e vengono secondo i propri comodi.

Il “tradimento del chierico”: Ciò che fa più specie è stato però constatare con quanta disinvoltura e rapidità il Sindaco, Gianluca Galimberti, ex-presidente diocesano di Azione Cattolica, abbia fatto dietrofront rispetto ai propri Valori. Le premesse si erano già viste durante l’ultima campagna elettorale. Nell’aprile 2014 Sel e Arcigay attaccarono pesantemente il Vescovo di Cremona, “reo” – secondo loro – di aver invitato gli europarlamentari a bocciare il rapporto Lunacek, omosessista e pro-gender: dall’allora candidato Galimberti non una parola di solidarietà verso il prelato. Non solo: a sostegno della campagna elettorale di Gianluca, nel maggio 2014, giunse a Cremona il leader del Sel, Vendola. Nel suo comizio – come lamentato sulla stampa locale da elettori del Pd – Vendola attaccò con forza la Chiesa. Da Galimberti, accanto a lui, non una parola di biasimo, né una presa di distanza pubblica.

Dulcis in fundo… Il clou è giunto a fine maggio con la “Festa della Famiglia”, promossa dalla Diocesi in una gremita piazza del Comune: sul palco, di fronte ad oltre 2 mila persone, Galimberti non ha trovato di meglio che piegarsi al diktat pro-gender dei suoi compagni di partito, parlando espressamente di “forme di convivenza, qualunque esse siano”, quindi ammettendo anche quelle “irricevibili” per la Chiesa.

Ecco questo è il vero bilancio della giunta Galimberti ad un anno dal suo insediamento, limitandoci anche solo agli eventi più significativi. Non mi pare vi sia alcunché di cui esaltarsi, né di cui esultare. Lascio agli elettori l’ardua sentenza…

Claudio Demicheli
Lista Demicheli-Uno di Voi

 

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