Politica

Cremona-Mantova sì o no? Pd diviso anche in giunta

AGGIORNAMENTO – L’autostrada Cremona- Mantova scatena il dibattito nel Pd, dopo l’astensione del gruppo consigliare in Regione – di cui fa parte il cremasco Agostino Alloni – alla mozione del Movimento 5Stelle che chiedeva la soppressione del progetto. Posizioni molto diverse, ad esempio, vengono espresse da due esponenti Pd nella giunta Galimberti, Andrea Virgilio assessore all’Urbanistica e all’Area Vasta da un lato, e Alessia Manfredini, responsabile di Mobilità, Ambiente, salute dei cittadini. “Peccato – afferma Virgilio – perché l’astensione su partite strategiche che investono il territorio, il mondo dell’impresa, i temi dello sviluppo, è di fatto una non scelta, in piena sintonia con quella inadeguatezza della politica che privilegia l’ambiguità alla chiarezza. In Lombardia si perde, anzi si continuerà a perdere se non si decide, se non si esplicita una posizione, una direzione di marcia e se una classe dirigente invece di partire dai SI e dai NO predilige la melassa dei “NI”. Sulla Cremona – Mantova occorre vincolare il sostegno a un rapporto equilibrato fra costi e benefici, ma il PD deve dire come la pensa e verificare poi i suoi indirizzi con le condizioni reali, prendendo atto che il territorio cremonese è ancora fortemente isolato e che è inutile strizzare l’occhio a una mozione che ideologicamente contrappone la ferrovia alla gomma”.

“Meglio concentrare le energie e fare rete sul trasporto ferroviario – afferma invece Alessia Manfredini – puntare decisamente sul miglioramento della direttrice ferroviaria Milano Cremona Mantova, e costruire altri raddoppi selettivi, far arrivare nuovi treni ed programmare altre eliminazione di passaggi a livello, puntando sulla ciclabilità come ha indicato il ministro Delrio nella sua visita a Cremona lo scorso 3 giugno. Sui passaggi  a livello, ricordo ben 7, si stanno eliminando in  città, (3 passaggi a livello su strade pubbliche, via Persico, Brescia e S. Felice, e 4 passaggi a livello su strade private) senza la costruzione dell’autostrada.
Quanto all’autostrada Cremona-Mantova, è necessario prima avere delle informazioni certe come ad esempio: il tratto del progetto Tibre, aggiornamento dei flussi di traffico, costi a carico della collettività, ma sopratutto i tempi;  credo che sarebbe sbagliato prevedere ancora la realizzazione in 3 lotti separati e con un cronoprogramma di fine lavori oltre il 2040”.

Sulla stessa linea di Virgilio ma più decisa Francesca Pontiggia, presidente commissione Ambiente: “Incomprensibile l’ondivago atteggiamento del gruppo regionale PD che tentenna di fronte ad un’opera definita prioritaria per il Paese. Ciò che di bello ha portato Renzi, ovvero che quando si decide una cosa poi la si fa, i dirigenti regionali hanno tolto, togliendo di fatto credibilità politica a tutto il PD lombardo. Da anni l’economia cremonese soffre anche a causa dell’isolamento infrastrutturale in cui si trova, da più di 15 anni le amministrazioni di centrosinistra hanno approvato piani e programmi in vista della realizzazione dell’autostrada Cremona Mantova, anni di lavoro non presi in considerazione dal gruppo regionale in onore di non si comprende quale causa. Questo tentennamento crea un vuoto che viene riempito da movimenti di (5S) politicanti senza storia e senza memoria, giovani vecchi che non vogliono accettare il fatto che l’autostrada sia già concessionata”.

Più cauto invece il commento di Luca Burgazzi, componente della segreteria regionale: “Personalmente ritengo l’opera in questione non più strategica come forse un tempo, ma vorrei poterne parlare senza essere accusato di ideologia, di vivere nella melassa, di essere un politicante giovanevecchio. Infine, prima di costruire qualsiasi infrastruttura, sarebbe da chiedersi quale modello di sviluppo si vuole portare avanti e poi costruire le opere. Capovolgere il percorso è illogico oltre che potenzialmente dannoso”.

La scelta di non votare contro viene così spiegata dal capogruppo in Regione Marco Carra:  “Serve fare una riflessione seria sulla fattibilità dell’opera alla luce dei mutamenti registrati negli ultimi quindici anni. Ed è proprio per questo che abbiamo chiesto all’assessore regionale alle Infrastrutture Sorte in Aula di indire un tavolo per avere un aggiornamento sui flussi di traffico relativi alla tratta e sulla sostenibilità finanziaria. Vogliamo avere sicurezza del fatto che il Tibre realizzi il tratto di pertinenza e che la società concessionaria Stradivaria abbia le risorse per realizzare e completare l’opera”.
L’assessore in Aula ha accolto la richiesta del PD. “Per noi è imprescindibile avere certezza su questi due elementi – aggiunge -. Sarebbe intollerabile se l’opera venisse realizzata a pezzi per mancanza di liquidità rendendola quindi una cattedrale nel deserto. Vogliamo avere le dovute rassicurazioni – conclude – in tal caso che si proceda in tempi celeri”.

“Quello di ieri in Regione mi sembra un passaggio importante – dichiara il segretario provinciale del Pd  Matteo Piloni – D’accordo con la segretaria del PD di Mantova, dopo l’incontro tra le due federazioni, abbiamo da subito dichiarato la necessità di risposte chiare e certe circa il progetto con l’obiettivo di fare tutti gli approfondimenti del caso e acquisire tutte le informazioni necessarie. Ieri la regione attraverso l’assessore regionale Sorte, su richiesta del PD, ha aperto in aula a questa richiesta.  Non solo non è possibile perdere altro tempo, ma è necessario rivedere il quadro economico ampiamente aumentato negli anni. Così come dare le dovute garanzie circa l’impatto ambientale della stessa, anche a fronte della legge sul consumo di suolo di recente approvazione. Non è sufficiente confermarne la strategicità, ma dare a questi territori, cittadini ed amministratori in testa, le necessarie garanzie in termine di tempo e di funzionalità dei collegamenti, rivedendo in primis l’impianto economico. Tutto ciò avendo la certezza del completamento dei 9 km del tratto Ti-Bre, senza il quale l’intera infrastruttura rischia di essere inutile.  Perché non c’è cosa peggiore di un’opera mai cominciata che un’opera incompleta, e quindi davvero funzionale. Con buona pace di Malvezzi, forse sarà davvero l’occasione di affrontare la questione nel merito, con serietà e soprattutto senza posizioni ideologiche nè forzature, ed avere così risposte chiare dalla Regione.”

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