Inchiesta Juliette, il locale resta aperto e fa il pienone mercoledì Iniziati i primi interrogatori
Sopra, da sinistra: il maresciallo Grammatico, Luca Pizzi e Marco Pizzi
Il Juliette di via Mantova non sembra aver risentito dell’operazione dei carabinieri contro droga e prostituzione nel locale, operazione che ha portato all’arresto di otto persone fra cui il titolare Luca Pizzi e il cugino Marco Pizzi: mercoledì sera, nell’ormai classica serata infrasettimanale, il ristorante-discoteca ha fatto registrare il pienone a cena e nel dopocena a base di musica da ballare. Dall’entourage dei Pizzi avevano subito fatto sapere, dopo gli arresti, che l’attività sarebbe andata avanti. Non è infatti partito nessun provvedimento di chiusura forzata della struttura in quanto con gli arresti le forze dell’ordine sono convinte di aver stroncato gli affari illeciti.
Giovedì mattina primi interrogatori in carcere. Il giudice Letizia Platè ha cominciato con il maresciallo Andrea Grammatico, vicecomandante della stazione di Vescovato, e con Marco Pizzi. Il primo è accusato di spaccio, falso, concussione e calunnia (questi ultimi tre reati contestati anche all’appuntato dei carabinieri di Vescovato Massimo Varani, che si trova ai domiciliari) ed è assistito dagli avvocati Antonino Andronico e Marco Simone. Marco Pizzi, arrestato insieme alla moglie marocchina, è accusato di spaccio, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione (la donna è ritenuta coinvolta nell’affare delle squillo e ha l’obbligo di firma) e il suo caso è seguito dai legali Walter Ventura e Fabrizio Vappina. C’è attesa per sapere se e come si difenderanno.
In carcere sono finiti pure Luca Pizzi, per spaccio, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, e i due bresciani Emilio Smerghetto e Matteo Pasotti, accusati di aver procurato le ragazze per il giro di sesso a pagamento. Emerge ora che Pasotti ha in passato una militanza in Forza Nuova e una pena di due anni e otto mesi per una molotov lanciata nel 2006 contro il centro sociale Magazzino 47, recentemente è stato fra i coordinatori di club Forza Silvio di Brescia, costola di Forza Italia. Per David Mazzon, imprenditore francese nel settore dei locali ed ex gestore di un’attività a Vescovato, accusato di essere coinvolto nel giro di cocaina, obbligo di firma.
Sara Pizzorni
Michele Ferro
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