Cronaca

L’ex sindaco di Castelviscontirinviato a giudizio per occultamento di documenti elettorali

Il giudice per l’udienza preliminare Guido Salvini ha rinviato a giudizio con l’accusa di occultamento di documenti elettorali l’ex sindaco di Castelvisconti Giacomo Ori, 60 anni. I fatti risalgono al giugno del 2009, durante il periodo elettorale. Ori, per dieci anni sindaco del Comune di Castelvisconti, dovrà rispondere dell’accusa di aver occultato atti pubblici del Comune da lui amministrato riguardanti il voto assistito e di aver sottratto la documentazione dagli uffici comunali. La segnalazione ai carabinieri era arrivata da alcuni impiegati comunali che avevano notato l’ex primo cittadino, allora in corsa per la poltrona, portare via alcuni  documenti originali dagli uffici del Comune. Gli atti erano stati successivamente rinvenuti e sequestrati nella sede della Edil Soci, impresa edile il cui amministratore unico è lo stesso Ori. Per l’ex sindaco, difeso dagli avvocati Giovanna e Angela Cappai, il processo si aprirà davanti al giudice Francesco Sora il prossimo 21 dicembre. Parte civile per l’amministrazione comunale si è costituito l’attuale sindaco di Castelvisconti, Alberto Sisti, 51 anni, nato a Travagliato, in provincia di Brescia, assistito dai legali Stefano Ferrari e Liliana Lanzoni. Il Comune di Castelvisconti, che accoglie 350 anime, e il nome di Giacomo Ori, sindaco uscente dopo la vittoria di Sisti alle ultime elezioni, erano balzati agli onori delle cronache italiane il 3 ottobre 2007, quando il geometra Ori aveva nominato il comico Beppe Grillo assessore alla Cultura ed allo Sport, come anche per aver dato, vista la crisi nel 2009 e, in bilancio triennale per il 2010 e 2011, un contributo alle famiglie pari all’importo del canone tv. “Beppe Grillo”, aveva detto Ori in consiglio comunale, all’epoca alle prese con la burocrazia e la lentezza delle istituzioni, “è l’ uomo che fa per noi e ha la sensibilità per risolvere i problemi di tutti i giorni”. Nel gennaio del 2009, inoltre, con una delibera di giunta, il vulcanico sindaco aveva deciso di pagare il canone tv ai suoi cittadini.

 

 

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