Cronaca

Ristagnano i matrimoni, divorzi cresciuti dell'11% in 4 anni

Anche solo l’avvisaglia dell’entrata in vigore della legge sul divorzio breve sembra aver avuto effetto sui matrimoni in Lombardia. Tra 2012 e 2015 c’è stato un incremento del 13% e la provincia di Cremona si colloca leggermente sotto la media, all’11,30. I divorzi sono passati dai 7513 del 2012 agli 8359 del 2015. Cremona non è tuttavia la provincia più virtuosa: Mantova detiene il record che matrimoni riusciti, con un incremento, nei quattro anni, di appena il 7,4%. L’elaborazione è della Coldiretti Lombardia su dati Istat. L’associazione di agricoltori ha analizzato i dati in occasione del vertice dell’ìassociazione pensionati che si terrà domani, venerdì 26 giugno 2015, a Mantova e che vedrà la partecipazione di 500 persone, con la premiazione dei matrimoni più longevi. Stabili in provincia di Cremona i matrimoni celebrati nello stesso arco di tempo: 175mila circa, mentre la tendenza lombarda mostra un lieve incremento, +1,1%.

Fra il 2012 e il 2015 – spiega l’analisi della Coldiretti Lombardia – a livello regionale la crescita dei divorziati è stata del 13% contro il 12,5% della media nazionale. Il record spetta a Bergamo con un boom del 17,8% e sempre Bergamo ha l’unico dato negativo per quanto riguarda le persone sposate, diminuite dello 0,8%. Milano e Lodi sono le due province che registrano gli incrementi maggiori fra coloro che hanno la fede al dito, rispettivamente con +2,5% e +2,2%. A livello assoluto – spiega la Coldiretti Lombardia – ci sono ancora 18 persone sposate ogni una divorziata (4 milioni e 764 mila sposati contro 262 mila divorziati) ma solo tre anni fa il rapporto era di 20 a 1 (con 4.714.868 sposati contro 232.365 divorziati). “La crisi economica sta mettendo a dura prova le giovani coppie e sta creando non pochi problemi anche ai pensionati – spiega Alberto Lastrico, coordinatore dei pensionati Coldiretti a livello regionale – abbiamo genitori che contribuiscono, anche economicamente, alla vita delle famiglie dei figli. E’ come si fosse bloccato il passaggio di responsabilità fra generazioni. Il problema è che con il basso livello delle pensioni attuali anche questa rete di welfare familiare sta diventando sempre più debole”.

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