Cronaca

Il porto di Cremona escluso dai piani di sviluppo dello scalo di Venezia

Il ministro Delrio lo aveva detto non più tardi di due settimane fa, peraltro proprio a Cremona: “l’intenzione del governo è valorizzare i porti italiani”. Peccato che tra questi porti sembri essere ormai definitivamente tagliato fuori quello di Cremona, a vantaggio invece di quello di Mantova.
Già, perchè il porto di Valdaro è entrato a pieno titolo nei piani di sviluppo dello scalo di Venezia: l’infrastruttura mantovana è stata infatti indicata come onshore, cioè porto interno, per poter arrivare da Venezia al cuore della pianura padana e poi da Mantova, attraverso il trasporto su rotaia, fino al cuore dell’Europa. Non si tratta peraltro di sole parole, perchè i vertici del porto di Venezia hanno già incontrato investitori londinesi per presentare un ampio progetto indicando proprio Mantova come porto di terra, assieme a Marghera, Chioggia e Porto Levante. Una rete di scali che servirà a costituire una sorta di nastro trasportatore dal porto di Venezia verso il nord Europa. Niente da fare, ancora una volta, per lo scalo di Cremona, che sulla carta aveva tutte le caratteristiche per essere porto commerciale di riferimento. Invece il nulla. Le movimentazioni dell’ultimo anno si contano sulle dita di una mano, in alcuni mesi sono addirittura nulle. Il porto è sempre ben mantenuto, ma regna ormai la desolazione. E pensare che il sito internet del porto di Venezia riporta ancora Cremona come una destinazione su cui poter contare per ben 250 giorni all’anno. Ma i fatti dimostrano il contrario.
Mantova scelta come porto interno di Venezia sembra decretare la fine definitiva di quello di Cremona e di ogni grande progetto ad esso collegato.

Giovanni Rossi

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