Cronaca

“Pea ha lasciato un biglietto” Strage probabilmente pianificata

Foto Sessa

AGGIORNAMENTO – Fabiola Provata è stata trasferita sabato pomeriggio all’ospedale di Cremona, dove si sta valutando quando eseguire una seconda operazione, questa volta alla testa, per ridurre il forte trauma cranico che la donna ha subito quando sarebbe caduta sulle scale di casa, mentre tentava di sottrarsi ai colpi di pistola del marito. La donna è sempre in prognosi riservata, anche se le sue condizioni sono in via di miglioramento. Non sarebbe in pericolo di vita, ma è sotto la lente d’ingrandimento un colpo che sarebbe finito vicino alla spina dorsale.

“Francesco Pea ha lasciato un biglietto. E’ nelle mani dei carabinieri”, questa la notizia che correva venerdì in serata a Offanengo, paese sconvolto dalla strage famigliare consumatasi al mattino e che è costata la vita al 21enne Michael Pea, ucciso dal padre Francesco Pea, poi suicidatosi. Si è salvata ed è tuttora ricoverata in ospedale la moglie, Fabiola Provana, 49 anni, colpita da almeno tre colpi al torace, sottoposta ad intervento chirurgico per l’asportazione di un rene. E’ in prognosi riservata ed è continuamente monitorata dalle macchine.

Intanto gli investigatori hanno ricostruito la scena del delitto e quel che è successo nella villa di via Circonvallazione sud, al numero 59c, una villa protetta da un muro divisorio, abitata da cinque anni da una famiglia che con in vicini aveva poco o nulla a che fare, dove il padrone di casa Francesco Pea, 52 anni, originario di Pavia, aveva fatto fortuna con i videopoker intuendo, prima degli altri, il business di queste macchine. La fortuna economica arrivata in poco tempo aveva portato la famiglia a godere di agi insperati fino a poco tempo prima. Dopo essersi trasferita da Ripalta Arpina a Offanengo, Pea aveva acquistato la villa e l’aveva completamente ristrutturata. Poi però, qualcosa aveva cominciato a girar storto e negli ultimi tempi la concorrenza e la crisi avevano minato il commercio della ditta, nella quale c’era come socio uno dei fratelli. Alle difficoltà economiche si erano aggiunte quelle del vivere quotidiano, con la moglie, originaria di Chieve, che mostrava insofferenza per la nuova situazione. Tuttavia, il disagio non era percepito da alcun vicino, nessuno sapeva. Ieri mattina, l’epilogo.

“Questa mattina alle 8,20 ho sentito dei colpi di pistola”. Lo dice Valentina Fabbiani, la donna che abita nella villa a fianco dove si è consumata la tragedia. Secondo la testimone i fatti si sarebbero svolti in questo modo: “Erano le 8,20 quando ho sentito due colpi di pistola provenire dalla casa del mio vicino, persona che abita qui da 5 anni ma che non conosco perché non si vedeva mai. Dopo questi due colpi ho sentito la moglie gridare e mi sono affacciata alla finestra per vedere cosa succedeva e in quel frangente ho sentito altri due colpi di pistola”.

“Poi – prosegue la testimonianza – l’uomo ha gridato: ‘Non ce la faccio più ad andare avanti così’. Quindi ha chiuso tutte le ante del piano rialzato e dopo qualche secondo ho sentito altri due o tre colpi provenire dalla parte bassa della casa. Mi sono spaventata moltissimo ma non ho avuto il tempo di reagire perché pochi secondi dopo ho sentito gli ultimi due colpi”.

Un’altra testimone dice: “Abito di fianco e ho visto la donna che usciva da una porta laterale della casa, insanguinata, e mentre si accasciava a terra chiedeva aiuto”.

Gli accertamenti nella villa

La tragedia si consuma in una decina di minuti a Offanengo, in via Circonvallazione Sud, al numero 59c. Francesco Pea, che lavora nel campo delle slot machine, questa mattina ha preso una pistola per uccidere. Ha sparato alla moglie e ha ucciso il figlio. Sembra che la coppia si stesse separando. Una decina i colpi esplosi con una pistola regolarmente detenuta, poi, dopo qualche minuto, sul posto arrivano tutti: carabinieri, polizia, polizia municipale, ambulanza del 118 e auto medica, per verificare quel che è successo. Quando entrano nella casa, trovano la moglie sul vialetto, accasciata, che chiede aiuto. Immediatamente viene soccorsa e portata all’ospedale di Crema, dove è finita in sala operatoria.

Michael, il ragazzo ucciso

I carabinieri che entrano nella villa trovano sangue dappertutto. L’uomo è disteso pochi metri dopo la porta di ingresso. Continuando nella casa, in taverna c’è il ragazzo di 21 anni, che dà ancora dei segni di vita. Il medico cerca di rianimarlo ma la sua impresa si rivela disperata e non riesce. Verso le 10 sul posto arriva la scientifica. Tutta la zona è off-limits e sono in corso le indagini. La famiglia abita a Offanengo da una quindicina d’anni e cinque anni fa aveva sistemato la villa dove era venuta ad abitare. Non è molto conosciuta in paese perché pare non lo frequenti molto.

La 49enne si trova ricoverata in prognosi riservata. E’ stata colpita da più proiettili di una calibro 38 esplosi all’altezza del torace ed è stata operata all’ospedale di Crema. Si sta valutando se trasferirla in un’altra struttura. Le pallottole hanno leso organi interni e l’intestino.

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