Contrasto alla morosità, un Fondo di Garanzia per aiutare i proprietari
Presentato in mattinata, a SpazioComune, il progetto “Dire, Fare Abitare”. Avviato lo scorso anno dal Comune di Cremona insieme a diversi altri partner del territorio, che ha posto le basi per intervenire, in modo trasversale e con un nuovo approccio, sul fabbisogno abitativo in tutti i suoi molteplici aspetti. Sono intervenuti l’assessore alla Trasparenza e alla Vivibilità Sociale Rosita Viola, che ha fatto un’introduzione generale del progetto, e l’assessore al Welfare di Comunità Mauro Platè. Nel corso della conferenza stampa è stato proiettato un breve video promozionale quale anticipazione della raccolta di biografie tramite interviste a cura di Paola Merlini (Cooperativa Iride). Parola quindi a Giorgio Coppiardi (Cooperativa Nazareth) e a Riccardo Manara (Cooperativa Fuxia) che hanno brevemente illustrato il lavoro che stanno compiendo sul territorio. Elena Bergamaschi, responsabile del Centro Culturale Mondinsieme, ha parlato dell’azione sperimentale di contrasto alla morosità e dei percorsi di formazione sulle regole del mercato del lavoro che hanno visto finora coinvolte 25 persone (altre 15 stanno per accedervi). Donatella Boccali, responsabile del Servizio Sviluppo Progetti Coesione Sociale del Comune di Cremona, ha illustrato il libretto informativo “Emergenza Abitativa” (tradotto in sette lingue diverse) e la costituzione dell’Osservatorio Abitativo.
Un approccio dell’abitare, hanno spiegato tutti gli intervenuti, che parte da un presupposto: la necessità di superare la logica dei ‘bonus’ a chi non ce la fa a pagare affitto o bollette, per avviare percorsi di responsabilizzazione. A questo, ad esempio, servirà l’istituto del microcredito, erogazioni di prestiti a chi ha accumulato piccole morosità nei confronti del proprietario, secondo una procedura che prevede la rinegoziazione del contratto d’affitto. Ci sarà un mediatore tra inquilino e proprietario, individuato tra gli operatori delle Acli. Seconda forma di aiuto finanziario, stavolta a favore dei proprietari immobiliari privati, è previsto attraverso un Fondo di Garanzia (sempre gestito dalle Acli) che risarcirà i proprietari dalle morosità incolpevoli dei propri inquilini. Naturalmente a fronte di un comprovato impegno da parte degli inquilini a restituire il dovuto non appena le sue condizioni economiche lo consentiranno. Il proprietario che accederà al fondo dovrà rinunciare a qualsiasi azione di sfratto. Entrambe le misure sono finanziate attraverso un budget di circa 550mila euro, erogato in tranche dalla Regione, sulla base di specifici bandi a cui ha partecipato il servizio sviluppo progetti di coesione sociale. Il progetto “Dire fare abitare”, che ha come scopo l’avvicinamento dei residenti di alcuni quartieri popolari (Cambonino, Zaist, Borgo Loreto) si basa invece su un finanziamento di 180mila euro, di cui il 75% ottenuto tramite fondi europei Fei (fondo europeo per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi) e il 25% dal Ministero degli Interni. Una modalità di approccio al tema dell’abitare avviata con una serie di interviste condotte dagli educatori della cooperativa Iride (partner del Comune) presso i residenti de i quartieri, coinvolgendo persone che vivono in affitto, in case di proprietà presso immobili comunali o con proprietari privati. Ne sono scaturite video interviste che ruotano attorno al tema del significato dell’abitare, diventate parte di un video che verrà proiettato il prossimo 23 giugno presso il Forum del Terzo Settore di via Speciano. Tra gli oggetti dell’indagine: quale rapporto si ha con la propria abitazione, col condominio e con il quartiere; quanto l’abitazione rappresenti, oggi, un bisogno primario rispetto ad altri quali il lavoro, il cibo, la costruzione di una famiglia, la salute.
Un progetto che nasce per integrare gli stranieri nelle comunità locali ma che, assicura l’assessore Viola, è servito e servirà per l’intera comunità cremonese perchè crea le condizioni per una convivenza civile, fatta di relazioni di conoscenza e di scambio. “Non ci nascondiamo le difficoltà di questi momenti”, ha detto tra l’altro Viola anche in riferimento alle note polemiche sulla gestione dei profughi. “Ma pur con tutte le difficoltà che riconosciamo e che nascono dalla gestione delle differenze, è necessario passare da una politica abitativa andata avanti per anni che si limitava all’accoglienza, ad un insieme di azioni strutturali che spostino l’attenzione sulle risorse della comunità”.
Una conoscenza più di dettaglio del problema abitativo a Cremona – numero di sfratti compresi – verrà poi dallo strumento dell’Osservatorio abitativo (prima riunione oggi pomeriggio) che vede riuniti Comune, associazioni di proprietari ed inquilini, altre istituzioni che si occupano di casa per incrociare le rispettive banche dati e avviarne di nuove.
g.b.
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