Cronaca

2 giugno in piazza del Comune Dal prefetto richiamo a trasparenza

foto Sessa

Festa della Repubblica festeggiata anche a Cremona, questa mattina in piazza del Comune, con un cerimoniale ormai consolidato che vede rappresentate le istituzioni dello Stato, le forze armate, le forze dell’ordine, le associazioni degli ex combattenti. La cerimonia è iniziata poco dopo le 10, sul palco di fronte ai portici di palazzo Comunale molti sindaci della provincia oltre alla giunta comunale di Cremona. Annunciati dalle note del complesso bandistico Città di Cremona e provenienti da piazza S.Antonio Maria Zaccaria, sono entrati nell’ordine i militari del X reggimento Guastatori della Col di Lana (la speaker era una soldatessa), poi i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, Vigili del Fuoco insieme alla Croce Rossa; riuniti in un unico gruppo, i rappresentanti della Polizia penitenziaria, della Forestale e della Polizia Locale. Quindi è stata la volta delle associazioni combattentistiche, precedute dal labaro dell’Istituto del Nastro Azzurro, fra combattenti insigniti di medaglia al valor militare. Ultimi ad entrare in piazza, con ingresso da via Baldesio, i gonfaloni del Comune e della Provincia di Cremona, portati dai rispettivi corpi di Polizia. Ha poi fatto l’ingresso in piazza il  Prefetto di Cremona, Paola Picciafuochi, accompagnata dal comandante della Col di Lana, colonnello Massimo Bendazzoli: alla rappresentante del Governo sono stati resi gli onori militari e subito dopo, sulle note di Fratelli d’Italia, cerimonia dell’alzabandiera. Il messaggio del presidente della Repubblica Mattarella, letto dal Prefetto, è stato focalizzato sui temi cardine dell’avvicinamento tra istituzioni e cittadini, sull’impegno chiesto alle pubbliche amministrazioni di lavorare per il superamento delle diseguaglianze – principale fattore di disordine sociale – e per la promozione della coesione sociale. Richiamata anche la necessità che le prefetture intensifichino il ruolo di raccordo tra enti locali e i corpi sociali per gestire il fenomeno immigrazione e la mission delle pubbliche amministrazione: promozione della pari dignità sociale come presupposto per ritrovare competitività e sviluppo; offerta di servizi sempre più rispondenti ai bisogni di cittadini e imprese; efficientamento gestionale e tecnologico delle strutture dello Stato. Da ultimo, nel messaggio di Mattarella, una raccomandazione  di trasparenza, strumento  per prevenire e sradicare la corruzione.

A fare da cornice alla cerimonia, durata poco meno di un’ora, un pubblico eterogeneo ma prevalentemente di mezz’età, tranne che per i neodiciottenni che subito dopo sarebbero saliti al salone dei Quadri per ricevere dal sindaco una copia della Costituzione e dello statuto del Comune.

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