Lettere

24 maggio, triste anniversario ingiustamente ignorato

da Stefano Bocci

Caro Direttore,

quella passata è stata una bellissima Domenica, davvero densa di impegni a vario tema; così tutti siamo stati soddisfatti! Peccato, però, che fosse il 24 Maggio 2015, e che lo stesso giorno, ma cento anni fa, il Piave mormorasse, calmo e placido, al passaggio dei primi fanti, il 24 Maggio. Peccato, perché Domenica, 100 anni fa, cominciava, per l’Italia, la I Guerra Mondiale, con tutto il suo carico di tragedie e di disperazione, ma anche di eroismi.

Peccato che Perri, che ha perfettamente ignorato i 150 anni dall’Unità d’Italia, abbia passato il testimone proprio a Galimberti, il quale ha perfettamente ignorato i mormorii del Piave di 100 anni fa. Peccato, perché i nostri nonni e i nostri bisnonni soffrirono, e tantissimi morirono, nelle trincee  e nei combattimenti; mentre a casa soffrivano i loro genitori, i loro figli, le loro mogli e le loro innamorate. Peccato, perché 37 milioni circa di vittime (le stime sono, però, varie), su tutti i fronti, meritavano, dalle, purtroppo nostre, autorità, almeno quattro squallide parole. Ma neanche quelle hanno avuto voglia di pronunciare. Io non so se i partigiani siano stati più importanti di chi ha combattuto nella Grande Guerra; ma bandiere a profusione per il 25 Aprile, mentre qui neanche una girandola tricolore che ruotasse al vento, è stato uno spettacolo di esagerata sproporzione. Se alle, purtroppo nostre, marce autorità, non importano i militi della Grande Guerra, allora perché dovrebbe importar loro della lotta partigiana? E così, nasce il sospetto che la pompa magna del 25 Aprile poggiasse sui pilastri dell’ipocrisia.

Ricordiamo 37 milioni di vittime, del tutto dimenticate dai nostri spensierati amministratori.  Forse, però, è stato meglio così; il pensiero che ognuno di noi, nel suo personale silenzio, da Domenica 24 maggio e fino al 4 Novembre 2018, e anche dopo, può e potrà rivolgere a quegli uomini e a quelle donne, e a quegli animali (c’erano anche loro, sì) mandati ad imputridire al fronte, vale molto di più della becera ipocrisia strisciante dei nostri politicanti, compatti nella loro odiosità.

Stefano Bocci

Ricordiamo che almeno un evento, anche se non proprio istituzionale, c’è stato in prossimità del 24 maggio. Lo ha organizzato nella saletta del Cittanova l’ANPI provinciale col patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona, presieduto dal consigliere comunale Rodolfo Bona, referente per gli eventi culturali del Comune. Sono intervenuti Fabrizio Superti, ricercatore e sindaco di Persico Dosimo e Giuseppe Azzoni, del direttivo ANPI.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata