Economia

Ristorazione sempre più multietnica Crescono le imprese condotte da stranieri Quelle italiane invece sono in calo

A Cremona cresce la voglia di etnico. A dirlo è una ricerca della Camera di Commercio di Milano, da cui emerge che nel 2015 risultano in crescita le imprese gestite da stranieri che lavorano nell’ambito della ristorazione, passate – nel primo trimestre 2015 – da 237 a 259 (+9,3%). Un dato in controtendenza rispetto a quello delle imprese gestite da italiani, che nel territorio sono calate del 2,2% (passando da 1.518 a 1.485). Complessivamente, quindi, le aziende del settore sono calate dello 0,6%.
In complesso, sempre secondo i dati camerali, le imprese straniere del settore sono il 14,9% del totale.

A livello più in generale, in Lombardia crescono del 1,5% a le imprese impiegate nei servizi di ristorazione. Il dato emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Infocamere del primo trimestre 2015 e 2014 relativi alle sedi di impresa.

Sono oltre 9mila le imprese non italiane in Lombardia nei servizi di ristorazione nel 2015, crescono del 7% in un anno. A Milano e nella sua provincia un’impresa su quattro è straniera (26,2% sul totale), con un’offerta di oltre 4mila attività straniere, circa l’8% in  più rispetto al 2014. Infatti, la sola provincia di Milano concentra da sola quasi la metà della ristorazione “etnica” regionale, con un peso di circa il 48% sul totale. A seguire Brescia (12%), Bergamo (circa 9%), Monza e Brianza e Varese (6%). Per tasso di crescita, le  imprese straniere aumentano soprattutto a Varese (+12% in un anno), Cremona (+9%) Sondrio e Monza e Brianza (oltre 8% l’una).

In Lombardia, tra le circa 50mila sedi di impresa dei servizi di ristorazione, il settore più numeroso è quello dei bar, che ha un peso del 51% sul totale (con oltre 25mila esercizi attivi), senza particolari variazioni rispetto al 2014. Secondi per importanza numerica in regione i ristoranti (47% sul totale del settore) che passano a 713 attività in più in un anno, con una crescita del 3%.

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