Guerriglia urbana a Milano: tra i denunciati, anche cremonesi
C’erano anche dei cremonesi al corteo del 1 maggio a Milano, degenerato in guerriglia urbana, per dire no a Expo e a quanto rappresenta. Alcuni di loro potrebbero comparire anche nell’elenco delle persone denunciate presso la Questura del capoluogo. Le accuse sarebbero porto di oggetti atti ad offendere, detenzione di materiale esplodente, devastazione e saccheggio. I carabinieri li hanno fermati, dopo il corteo, nelle stazioni della metropolitana di Famagosta, Centrale e Cadorna. Sarebbero cremonesi, campani e romani di età compresa tra 31 e 57 anni. Si tratta di operai, studenti e disoccupati. Tra loro due donne. Al momento del fermo alcuni indossavano ancora gli abiti usati durate i tafferugli e con sé avevano bombe carta (artigianali e professionali), fumogeni, bengala e fionde.
Cinque, invece, gli arrestati, colti in flagrante durante gli atti vandalici perpetrati ai danni della città meneghina: negozi e auto bruciate, strade distrutte, incendi, molotov e bombe carta. Una vera e propria guerriglia urbana, quella in cui si è trasformata il corteo no Expo. Come già accaduto a Cremona il 24 gennaio scorso, sono entrati in scena i black bloc, provenienti da Francia, Germania, Spagna e Italia. Le persone finite in arresto a Milano sarebbero tre uomini e due donne. La procura di Milano che coordina l’inchiesta li accusa di resistenza aggravata, lesioni, getto pericoloso di cose e oltraggio.
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