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Calcio, spunta il 'pentito': giocatore corrotto dona 30mila euro in chiesa

Nella foto, Hristyian Ilievski e di spalle il suo avvocato Luca Curatti

Il giudice Salvini

Emergono nuovi particolari dalle oltre 7 ore di interrogatorio spalmate in due giorni del 38enne macedone Hristyian Ilievski, il capo degli “Zingari” che dopo una latitanza di 4 anni ha deciso di costituirsi e di parlare con gli inquirenti dei segreti dell’inchiesta sul calcio scommesse. Una bomba, come filtra dagli ambienti di palazzo di giustizia, le dichiarazioni dell’ex agente della polizia speciale macedone, diventato il numero uno della banda che per anni ha percorso l’Italia a caccia di informazioni sicure sulle partite offrendo soldi ai giocatori, anche 200 mila euro per una partita di A, e presentandosi direttamente nelle sedi dei ritiri sportivi.

Oltre alle conferme delle combine di tutte le partite di serie A oggetto del procedimento, ai pesanti riscontri sul capitano della Lazio Stefano Mauri e ai racconti dei ritrovi al ristorante milanese “Finger’s”, di proprietà dell’ex calciatore e allenatore del Milan Clarence Seedorf, dove il macedone e il suo secondo Gegic consegnavano il denaro all’ex Piacenza e Cremonese Carlo Gervasoni per comprare i giocatori, dall’interrogatorio di Ilievski sarebbero emerse anche parecchie curiosità, come ad esempio quella di un giocatore pentito di una partita di Coppia Italia dove erano stati reclutati diversi calciatori. Uno di questi si sarebbe pentito e avrebbe deciso di donare la sua parte, 30.000 euro, in beneficenza lasciando il denaro in una chiesa.

Al gip Guido Salvini e al procuratore Roberto di Martino, Ilievski avrebbe spiegato anche come e attraverso chi avvenivano i pagamenti dei giocatori. Quando il macedone aveva bisogno di soldi per pagare i giocatori indicati da Carlo Gervasoni, contattava Tan Seet Eng, il capo di Singapore, che a sua volta era in contatto con il gruppo degli Ungheresi, la ‘cellula’ che si sarebbe parzialmente sostituita a quella degli Zingari per continuare nella manipolazione degli incontri dei campionati di calcio italiani. Proprio gli Ungheresi, su mandato di Tan Seet Eng, partivano in macchina con i contanti che consegnavano direttamente a Ilievski.

Martedì prossimo il macedone, difeso dall’avvocato Luca Curatti, sarà interrogato in procura dal pm Roberto di Martino. A palazzo di giustizia è prevista anche la presenza dei funzionari dello Sco della polizia.

Sara Pizzorni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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