Economia

Bilancio del Comune: calano le spese, a picco gli investimenti

La commissione bilancio

Un bilancio in chiaroscuro, quello del Comune di Cremona, che si trova a dover affrontare, come chi lo ha preceduto, l’ardua difficoltà di dover far quadrare i conti. Il consuntivo 2014, presentato ieri in Commissione bilancio, presenta alcune caratteristiche: un patto di stabilità rispettato, il rispetto del saldo obiettivo (7,4 milioni) relativo a diversi tipi di spesa, la riduzione del debito per mancata accensione di nuovi mutui (da 44 a 40 milioni in 2 anni) e un avanzo di amministrazione 2014 pari a 11,164 milioni di euro, di cui tuttavia 3,450 milioni di euro si riferiscono all’avanzo di amministrazione 2013 non applicato al bilancio preventivo 2014. Ma anche un consistente calo degli investimenti.

Sono in aumento gli accertamenti delle entrate correnti, principalmente per effetto delle maggiori entrate tributarie ed extra tributarie, mentre si conferma la contrazione delle entrate da trasferimenti dallo Stato. Le entrate correnti passano da 73,872 milioni di euro nel 2013 a 78,204 milioni di euro nel 2014. Cala invece leggermente la spesa corrente destinata al funzionamento quotidiano dei servizi comunali (da 70,538 milioni di euro nel 2013 a 70,331 milioni di euro nel 2014).

In sostanza, quindi, l’importo definitivo della spesa è pari a 79,301 milioni di euro. Le entrate ammontano invece a 84,075 milioni di euro. Il saldo di parte corrente dell’esercizio 2014 è di 4,773 milioni di euro, che si va ad aggiungere agli altri importi che formano quindi l’avanzo complessivo. Quest’ultimo deve essere destinato per 3,801 milioni di euro al finanziamento di spese di investimento ( manutenzione straordinaria, cura di edifici pubblici (in particolare scuole) e riqualificazione della città e sicurezza stradale); 2,299 milioni di euro vanno obbligatoriamente destinati al finanziamento di specifici interventi principalmente in conto capitale (investimenti). I rimanenti 5,064 milioni di euro rappresentano un avanzo libero da vincoli ed eventualmente destinabile alle finalità sopra richiamate, una volta coperti però gli accantonamenti ai vari fondi rischi previsti dal nuovo regime del bilancio “armonizzato” (fondo crediti di dubbia esigibilità e fondo rischi).

LE SPESE

La spesa corrente 2014, comprensiva della spesa di personale, ammonta complessivamente a 70,331 milioni di euro,registrando una diminuzione di 206.841 euro.

Entrando nel dettaglio, si può osservare una riduzione dell’incidenza della spesa di personale (pari a 24, 332 milioni di euro) sul totale della spesa corrente, dovuta anche ad una diminuzione in valore assoluto della spesa di personale, pari a 522.082 euro, rispetto al 2013. Nel triennio 2012-2014 la spesa di personale è diminuita di 1,463 milioni di euro, rappresentando la contrazione più rilevante osservata nella spesa corrente del Comune di Cremona.

I servizi che maggiormente incidono sulla spesa sono assistenza sociale (10,898 milioni), lo smaltimento rifiuti (10,184 milioni). le scuole materne (4,106 milioni), la Polizia municipale (4,062 milioni). Seguono poi: assistenza scolastica, trasporto e refezione per 3,278 milioni di euro; trasporto pubblico locale per 2,847 milioni di euro; asili nido e servizi per i minori per 2,678 milioni di euro.

LE ENTRATE

Dal bilancio emerge anche un altro dato preoccupante: invece di ricevere trasferimenti dallo stato, il nostro Comune è costretto a versare soldi alle casse statali, in favore dei comuni in difficoltà. Ciò emerge dall’analisi del Fondo di solidarietà comunale, ossia lo strumento attraverso cui lo Stato gestisce i versamenti ai comuni. Il Comune di Cremona ha infatti beneficiato nel 2014 di un Fondo di solidarietà per 4,856 milioni di euro, tuttavia ha subito un prelievo forzoso sull’Imu versata dai cittadini cremonesi a beneficio dello stesso Fondo di solidarietà per 7,366 milioni di euro. Dunque con il nuovo sistema dei trasferimenti statali il Comune di Cremona è fra quelli la cui posizione netta è costantemente negativa, ovvero anziché “ricevere” dallo Stato, “versa” al Fondo di solidarietà gestito dallo Stato 2,510 milioni di euro a favore dei Comuni considerati più “poveri”, ovvero con minore capacità impositiva.

Intanto prosegue la campagna per il recupero di imposte evase; nel 2014 sono stati emessi avvisi di accertamento per tributi arretrati che hanno riguardato l’Ici per 453.000 euro, la Tarsu per 144.000 euro, la Cosap per 91.000 euro; inoltre sono stati riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate 194.000 euro quali proventi per l’attività di contrasto all’evasione fiscale svolta dal Comune di Cremona.

Da parte dello stato cala anche l’importo del trasferimento compensativo dell’abrogazione dell’Imu sulla abitazione principale, che è passatgo da 6,5 a 1,27 milioni. Positivo anche il dato sulle aziende partecipate: gli utili passano da 68.327 a 191.638.

In complesso, dal Comune si rileva che l’autonomia finanziaria del bilancio migliora, proprio per il calo dei trasferimenti da Stato e Regione.

Le alienazioni. Fallimentare, probabilmente a causa della crisi, si è invece rivelato il piano delle alienazioni, che l’amministrazione è riuscita a concretizzare solo in minima parte. Sempre a causa di tale crisi, anche gli oneri di urbanizzazione continuano a presentare un trend negativo.

GLI INVESTIMENTI

Le difficoltà non consentono grandi investimenti, e i numeri parlano chiaro. Nel 2014 l’importo relativo alla partita è pari a 6,924 milioni, contro i 9,020 del 2013 e i 18, 141 del 2012. Le opere finanziate hanno interessato il settore viabilità e riguardano progetti di adeguamento e manutenzione della rete viaria (complessivamente 800.000 euro) e del raddoppio ferroviario della linea Cremona – Cavatigozzi (1,000 milione di euro). Altri progetti nel campo dell’ambiente e del territorio (1,750 milioni di euro), hanno interessato la realizzazione dello scolmatore settore Nord-Est, la manutenzione straordinaria del cavo Morbasco e la realizzazione di strutture ricettive. Interventi di manutenzione straordinaria hanno interessato edifici scolastici (544.000 euro) e impianti sportivi (265.000 euro).

LaBos

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