Cronaca

Arrivati in tarda mattinata 10 profughi alla Casa dell'Accoglienza Una donna zoppica ed è ferita Domani vertice in prefettura

AGGIORNAMENTO – Sono dieci i migranti giunti in tarda mattina alla casa dell’Accoglienza, profughi provenienti dal centro di prima accoglienza di Pozzallo, in provincia di Ragusa. Sono approdati alla Casa dell’Accoglienza, struttura diocesana in prima fila nell’accoglienza ai migranti, dove gli arrivi nei mesi invernali non si sono mai interrotti. Già ieri ne erano approdati 8, mentre dei dieci di stamattina 5 si fermeranno alla Casa dell’Accoglienza, mentre altri saranno presto dirottati in altre strutture. In particolare le due donne di nazionalità nigeriana, saranno ospitate a Salvirola. Gli uomini provengono da Ghana (4), Costa d’Avorio (2) e Mali (2). Una delle due donne è scesa zoppicando e dolorante dal pulmino della Caritas che in mattinata l’aveva prelevata al centro formativo per l’emergenza di Bresso. Sull’imbarcazione che l’aveva portata sulle coste siciliane infatti le si era rovesciato addosso del carburante provocandole profonde ustioni.

“Questi arrivi mettono a dura prova il sistema – afferma il responsabile della Casa dell’Accoglienza don Antonio Pezzetti – Qui noi diamo una prima accoglienza, forniamo i vestiti, li accompagnamo in questura, ma poi è necessario avere a disposizione altre strutture. I bisogni sono diversi e vanno dagli aspetti sanitari a quelli burocratici, logistici e amministrativi. Se mi aspetto nuovi arrivi? Quello che sta avvenendo nel canale di Sicilia è sotto gli occhi di tutti. Da noi è la Prefettura che governa gli arrivi”. Domani proprio nel palazzo del Governo è prevista una riunione di tutti i soggetti che gestiscono i profughi in città e provincia.  Con l’arrivo della bella stagione i numeri sono sono destinati a moltiplicarsi e gli arrivi di oggi sembrano essere solo un assaggio di quello che succederà nei prossimi mesi. “Auspico – dice ancora don Pezzetti –  che vi sia un senso di responsabilità da parte delle istituzioni e che ci sia una condivisione maggiore sull’accoglienza”.

Inevitabile una battuta sulle polemiche politiche che si scateneranno nelle prossime ore e giorni, ad esempio su come vengono spesi i 35 euro dello Stato che spettano per ciascun migrante a chi effettua l’accoglienza. “Teniamo conto che ci sono dei costi vivi legati al mantenimento delle strutture, al pagamento delle utenze (2000 euro di acqua l’ultima bolletta arrivata in via Stenico), al personale. Quanto all’assistenza legale, il gratuito patrocinio è assicurato dallo Stato solo in una seconda fase del procedimento mirato al rilascio del permesso, mentre tutte le pratiche iniziali non sono coperte”. Idem l’assistenza sanitaria: “Se uno ha mal di denti oggi, non posso farlo aspettare due mesi per mandarlo dal dentista”. Quanto all’uso del telefono, “praticamente i 2,5 euro del pocket money servono quasi soltanto a coprire le spese per telefonare a casa. Teniamo conto che ci sono persone che sono anni che non vedono i propri famigliari, madri, padri, coniugi”.

I migranti che dopo aver visto la morte in faccia arrivano nei centri d’accoglienza, devono attendere mesi se non anni per vedersi riconoscere un titolo legale che li autorizzi a stare in territorio italiano. L’iter per l’ottenimento di un permesso (il diritto d’asilo, la protezione sussidiaria, la protezione umanitaria) comincia all’indomani del loro arrivo, si formalizza in Questura, ma poi deve attendere i tempi spesso lunghissimi delle commissioni regionali che vagliano le varie posizioni. In Lombardia ce n’è soltanto una, a Milano; i fondi per istituirne un’altra a Brescia sarebbero stati stanziati dal Governo, ma non è ancora attiva. Gente arrivata a Cremona la scorsa estate avrà appuntamento con la commissione solo a gennaio 2016. Poche settimane fa un gruppo di migranti ha ‘festeggiato’ in una stanza della Casa dell’Accoglienza, l’anno di permanenza a Cremona. Una soluzione per sveltire le pratiche sarebbe quanto mai necessaria.

LA SITUAZIONE NAZIONALE – Una nave della Guardia Costiera era sbarcata nella notte tra lunedì e martedì nel porto di Palermo, con a bordo 1.169 profughi. Il Viminale ha lanciato l’allerta presso tutte le Prefetture invitandole ad individuare altre strutture di accoglienza visto che i centri sono pieni. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha biasimato lo scarso contributo economico dell’Unione Europea (“E’ un po’ poco che una superpotenza economica come l’Ue spenda 3 milioni al mese”), affermando che il problema immigrazione “va risolto alla radice”, stabilizzando la Libia.

LA REAZIONE DELLA REGIONE – La richiesta del Viminale di attuare provvedimenti di occupazione d’urgenza e requisizione di immobili per ospitare 6.500 persone, ha suscitato la reazione dell’assessore alla Sicurezza e Immigrazione della Regione Lombardia, Simona Bordononali, che invita i prefetti lombardi “a non rispettare la circolare e a negare la disponibilità a procedere”.”La richiesta è davvero assurda, paradossale – prosegue l’assessore -. Vorrebbero mandare in Lombardia altri 700 presunti profughi, probabilmente senza sapere che, tra quindici giorni, inizierà Expo, un evento che coinvolge non solo Milano, ma tutto il territorio regionale. Ribadisco dunque la contrarietà della Regione a questo ennesimo sopruso da parte del Governo”.

LA MOZIONE DI VENTURA – Sul tema dell’immigrazione è in attesa di essere discussa una mozione proposta nei mesi scorsi dal consigliere comunale Marcello Ventura (Fratelli d’Italia-An), presentata nelle scorse settimane. “La gestione di questi flussi diventa sempre un problema più grave e non così lontano come si pensa: ormai ci tocca da vicino – evidenzia il consigliere -. Tanto è vero che anche i giornali di stampa nazionali riflettono il caso di Cremona”. Nella sua mozione, Ventura chiede conto di come vengano impiegati i soldi stanziati per il progetto Sprar. Per porre l’accento sulla questione, il consigliere regionale De Corato (Fdi-An, ex vice-sindaco di Milano) sarà sabato a Pandino alle 18 per parlarne sottolineandone tutte  le problematiche.

Giuliana Biagi
Laura Bosio

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