Processo Tamoil, provvisionali arrivate a Dlf e Legambiente
Sono arrivate le prime provvisionali ordinate dal giudice Guido Salvini, a seguito della sentenza di condanna nel processo di primo grado a carico della Tamoil. 50mila mila euro sono già sul conto corrente del Dopolavoro ferroviario, l’unica società canottieri che si è costituita parte civile nel procedimento, e 40mila su quello di Legambiente. Anche Flora e Bissolati sono entrate nel processo, ma tramite la costituzione di parte civile di singoli soci e non come canottieri.
Il Comune, per ora, ancora non ha visto il milione di euro che ha ottenuto tramite l’azione popolare del cittadino Gino Ruggeri, segretario dell’associazione radicale Piero Welby. Il giudice aveva disposto, nel complesso, il risarcimento in favore dei soci di Bissolati e Flora (complessivamente una trentina: 10mila euro per i singoli soci delle canottieri, 8mila per i nuclei familiari) e appunto di Legambiente e del Dopolavoro ferroviario.
Intanto il Comune è sempre più orientato a costituirsi parte civile nel processo di appello. L’ufficialità non c’è ancora, ma l’indicazione che arriva dall’Amministrazione va in questa direzione. Scelta diametralmente opposta rispetto alla precedente giunta, che aveva deciso di non farlo.
Un incontro tra Amministrazione e Radicali è previsto martedì 21 aprile alla presenza di Galimberti, dell’assessore Manfredini e dell’avvocato Cistriani. Nell’occasione la giunta dovrebbe rendere nota la sua decisione in merito agli sviluppi processuali.
Simone Bacchetta
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