Cronaca

Dopo gli arresti riunioni e prese di posizione al Kavarna e al Dordoni: 'Contro gli atti intimidatori, solidarietà e partecipazione attiva alle lotte'

Sopra, le sedi dei due centri sociali

AGGIORNAMENTO – Non hanno perso tempo i giovani del Dordoni e del Kavarna, che in seguito all’arresto di due ragazzi appartenenti a quest’ultimo centro sociale, già questo pomeriggio si sono radunati nelle rispettive sedi per fare il punto della situazione. In giornata sarà poi prevista anche una riunione collettiva dei due Csa, per decidere eventuali contromosse. Non si esclude una manifestazione in solidarietà ai due arrestati.

Ma la reazione dei membri si era vista già nella mattinata, quando sono stati resi noti gli arresti del cremonese Mattia Croce e Aioub Babassi, nato a Iseo e residente a Marone (Brescia). Pesanti le accuse nei confronti dei due: devastazione e saccheggio. Il messaggio di solidarietà da parte del Kavarna è stato pubblicato sul profilo Fb del centro sociale sin dalla metà della mattina, esprimendo “solidarietà ai due ragazzi arrestati per i fatti avvenuti durante la rivolta del 24 gennaio” e che  “ora si trovano alla casa circondariale di Cà del Ferro. Seguiranno aggiornamenti”, viene dichiarato attraverso una nota diramata via internet. Anche il centro sociale Dordoni prende posizione con una nota, diramata in serata: “Apprendiamo dai giornali di oggi, 31 marzo, dell’arresto di due giovani partecipanti al corteo del 24 gennaio con la pesantissima accusa di devastazione e saccheggio, retaggio del tristemente noto Codice Rocco – evidenzia il Dordoni -. Proprio in un momento in cui la reale opposizione al governo Renzi si concretizza nelle piazze e nelle lotte quotidiane e non nei comizi di Salvini e Casapound, non a caso contestati ad ogni uscita di piazza, si ritorna ad utilizzare l’accusa di devastazione e saccheggio: quando i movimenti si fanno reali e operano concretamente rotture con la politica istituzionale, puntuale ritorna la gravissima tendenza a colpire con accuse sproporzionate al fine di terrorizzare e disincentivare la partecipazione attiva alle lotte sociali. Non possiamo permettere che queste minacce, da parte di chi devasta e saccheggia legalmente le nostre vite, vadano a segno: la solidarietà e la partecipazione attiva alle lotte sono armi che vanno necessariamente sfoderate come risposta quotidiana a queste intimidazioni.

Non a caso, proprio per tentare di spezzare questa solidarietà, sono stati arrestati due ragazzi non facenti parte di strutture organizzate, pensando – ancora una volta erroneamente – di creare imbarazzi e divisioni in merito: non possono esserci divisioni se l’obiettivo è comune, se l’antifascismo è appannaggio di tutti, la solidarietà è collettiva e altro non può essere.
Ribadiamo con tutta la forza e la chiarezza possibili la nostra vicinanza a Mattia e Aioub, sapendo che né le lotte né la solidarietà possono fermarsi dietro quattro mura”.

ALTERNATIVA COMUNISTA – Una presa di posizione è arrivata anche dal partito di Alternativa Comunista, che ha espresso il proprio disappunto per il fatto che “mentre le bande criminali di Casa Pound, responsabili dell’agguato fascista contro un compagno del centro Dordoni, sono tutt’ora a piede libero. Mentre il loro capo, dopo una breve e per lui salvifica assenza, si fa di nuovo vedere in giro, apprendiamo che due compagni, che con noi hanno partecipato all’imponente manifestazione antifascista del 24 gennaio, sono stati arrestati nottetempo”. Per il partito, l’accusa “è grave ma allo stesso tempo ridicola: devastazione!. Bisognerebbe chiedersi chi devasta cosa. Proprio ieri è uscita sulla stampa nazionale un’indagine da cui risulta che Cremona è una delle città dove il disagio sociale è più elevato: è più grave attaccare sportelli bancomat o contribuire, come hanno fatto le giunte di entrambi gli schieramenti politici negli ultimi anni, all’impoverimento e all’emarginazione di migliaia di giovani, lavoratori, disoccupati e immigrati?” continua la nota del partito. “Non ci stupiamo della soddisfazione espressa dal sindaco per ‘l’eroica e coraggiosa’ operazione di giudici e poliziotti. E’ lo stesso windaco che, al di là di distinguo di facciata, ha concesso, come i suoi predecessori, il permesso per la messa in ricordo del criminale dittatore Mussolini. Come abbiamo già scritto in passato, non ci faremo intimorire da nessuno. Libertà per i compagni arrestati. Giù le mani dai centri sociali Kavarna e Dordoni”.

lb

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