Politica

Riordino partecipate, Sinistra premiata 'La gara rifiuti non è la sola possibilità'

Aem Spa cederà la propria partecipazione in Km, la società mista che gestisce il servizio di trasporto pubblico. La società satellite Aem Service sparirà, trasferendo ad una newco interamente controllata dal Comune le attività strumentali svolte per conto del Comune: segnaletica stradale, gestione varchi, manutenzione strade, sgombero neve, semafori, cavi e coli (fognature). Il personale relativo verrà trasferito alla new-co da Aem Gestioni e LineaCom, entrambe società di Lgh. Lo ha deciso ieri il consiglio comunale, nel lungo dibattito seguito all’illustrazione del Piano di razionalizzazione delle partecipate da parte dell’assessore al Bilancio Manzi. I dettagli dell’operazione, definita da sindaco Galimberti e assessore “di portata rivoluzionaria” erano stati anticipati lunedì scorso in commissione Bilancio (leggi qui). Manzi ha specificato, di fronte  alle preoccupazioni del centrodestra sulla capacità finanziaria della nuova newco, che il Comune stima un costo di  circa 80mila euro per l’acquisizione della partecipazione, risultato di attività e passività riferibili al personale.

Di nuovo, ieri in Consiglio, ci sono stati i quattro emendamenti di Filippo Bonali (Sinistra per Cremona, che rappresenta Sel, Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani) su un tema, quello della governance, da sempre molto sentito dalla sinistra. Non era scontato che gli emendamenti, tutti finalizzati ad un rafforzamento dell’ente locale nel controllo operativo delle partecipate e ad un ripensamento della stessa Lgh, venissero accolte dalla maggioranza, in particolare dal Pd. Gli emendamenti alla delibera introducono una formula di tutela per i circa 100 lavoratori di Km, al fine di salvaguardare i livelli occupazioni esistenti, anche in prospettiva, una volta che la parte pubblica sarà uscita dalla società. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti (raccolta e smaltimento, che verranno svolti da Aem gestioni solo fino a dicembre 2015) viene sancita la possibilità di non individuare immediatamente un metodo di affidamento, in quanto la normativa è in evoluzione. A livello nazionale, c’è ad esempio la richiesta di individuare ambiti territoriali ottimali e la Regione Lombardia deve ancora decidere. “Non è detto – ha spiegato Bonali –  che la gara sia l’unico modo di affidamento. Il referendum del 2011 ha permesso di lasciare aperta la scelta, in base a normative comunitarie, tra la gara, l’affidamento ad una società mista (in cui il privato sia individuato tramite gara) e l’in-house. Tale scelta andrà fatta in base ad una serie di condizioni al contorno che permettono l’una o l’altra scelta. L’obiettivo resta naturalmente un miglioramento del servizio, un miglior controllo e un abbattimento dei costi”.

Un quarto emendamento introduce anche la novità di esplorare, seppure in prospettiva, la possibilità di una rivisitazione della compagine societaria di Lgh, ora partecipata indirettamente dai comuni e che invece un partito come Rifondazione Comunista vorrebbe vedere un giorno partecipata direttamente dai Comuni. Riducendo così la filiera e la catena di controllo, a vantaggio delle scelte degli enti locali. Significativo che in Consiglio ieri pomeriggio sia passata anche Celestina Villa, segretaria provinciale di Rifondazione Comunista.  “In questo modo – commenta Villa – abbiamo fatto sì che la gestione del servizio dei rifiuti non rimanesse ingabbiata nella sola procedura della gara, senza possibilità di una soluzione alternativa quale l’affidamento diretto del servizio “in house” a una società controllata direttamente dal Comune, nel rispetto anche del risultato del referendum del 2011 che ha abrogato l’art. 23 bis del D.L. 112/2008 sull’affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali a rilevanza economica. Abbiamo inoltre posto le basi per aprire la discussione sulla revisione societaria di LGH, azienda indirettamente partecipata dal Comune di Cremona, ma anche di Crema, Rovato, Lodi, Pavia. Abbiamo ottenuto, nella procedura con la quale AEM cederà la propria quota azionaria in KM, azienda che in associazione con altre si è aggiudicata il servizio di trasporto pubblico a Cremona nel 2013, che venisse esplicitata in chiare lettere la clausola del mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Una proficua collaborazione con la Giunta e con gli altri consiglieri di maggioranza per realizzare l’obiettivo della razionalizzazione delle partecipate in un’ottica di contenimento delle spese ma anche di recupero della governance comunale nella gestione dei servizi locali. Un risultato importante e affatto scontato, conseguito  grazie alle competenze che come lista abbiamo al nostro interno e all’impegno di Filippo Bonali e Rosita Viola, nostri rappresentanti in Consiglio e in Giunta, che hanno saputo richiamare l’attenzione e raccogliere il consenso delle altre forze della maggioranza sul tema. Sarà ora nostro compito continuare su questa strada per poter tradurre le linee di indirizzo approvate in scelte amministrative coerenti con gli impegni politici della nostra lista”.

Molto critiche le minoranze sugli effetti concreti, ai fini del risparmio, di tutta questa operazione. Come ha spiegato Manzi, il risparmio sarà in termini di efficientamento del sistema e di maggior controllo esercitato dal Comune, non necessariamente vantaggi di tipo economico, anche se tutta la revisione tiene conto del pesantissimo buco di bilancio di Aem (100 milioni). Anche Francesca Pontiggia (Pd) ha rilevato la mancanza di un discorso approfondito sui risparmi derivanti e sulla parte finanziaria. “Mi fido ciecamente dei conti dell’assessore Manzi – ha detto –  ma invito ad un approfondimento in un secondo momento quando ci saranno dati certi. In merito alla gara rifiuti, invito questo consiglio a valutare il ruolo che potrebbe svolgere il nuovo ente di Area vasta (ex Provincia) quale  stazione appaltante, anche per altre gare (illuminazione pubblica, o luce votiva del cimitero) laddove si può vedere un risparmio nell’aggregare un certo numero di comuni”.

Preoccupazioni per la possibile perdita di controllo dell’ente locale sul trasporto pubblico locale  sono arrivate da Federico Fasani (Ncd).

Giuliana Biagi

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