Cronaca

Giallo Moschini, effettuata l'autopsia Intervista al magistrato dei Caraibi 'Era ospite in una casa quando è stato soccorso'

Resta sempre un giallo la morte di Paolo Moschini, il fotografo e scrittore residente a Cremona e originario della provincia di Mantova deceduto a Pedernales, cittadina della Repubblica Dominicana al confine con Haiti, durante un viaggio nel corso del quale stava lavorando a un reportage. Cremona Oggi è riuscita a contattare il magistrato della Repubblica Dominicana che sta seguendo le indagini e a porre alcune domande. E’ bene ricordare che secondo quanto fatto sapere dall’ospedale Elio Fiallo di Pedernales, in cui Moschini è morto la notte tra il 10 e l’11 marzo, attorno alle 2,  pare si tratti di un’intossicazione da assunzione massiccia di alcol. La moglie di Moschini, però, respinge questa ipotesi, sottolineando che l’uomo non era un alcolizzato. E chi lo conosceva sottolinea pure che la situazione di salute di Moschini era incompatibile con una condotta del genere. E’ infine necessario ricordare che poche ore prima del decesso Moschini ha raccontato su Facebook di essere scampato a un’aggressione. Sul suo profilo ha scritto alle 8,10 del mattino del 10 marzo ora italiana, quindi alle 3,10 del mattino del 10 marzo a Pedernales, che due persone cinque minuti prima (quindi alle 3,05) lo avevano aggredito in un posto chiamato “Parque” ma che la sua reazione aveva spinto gli assalitori ad allontanarsi.

Eleuterio Cuevas Herasme è magistrato del “Ministerio publico” della Repubblica Dominicana. Ha accettato di rispondere ad alcune domande sulla vicenda.

Com’è attualmente la situazione? State aspettando l’autopsia?
“Stiamo aspettando i risultati dell’autopsia. L’autopsia è stata fatta la settimana scorsa. L’ha fatta un medico dell’Istituto di scienza forense. Attendiamo i risultati nel giro di quindici-venti giorni”.

Il giornale online della Repubblica Dominicana ‘Hoy’ ha scritto che secondo un medico Paolo Moschini è morto dopo tre giorni di assunzione di alcol senza mangiare. Avete trovato conferme di questo? Davvero ha bevuto così a lungo?
“Il certificato medico dell’ospedale in cui è morto dice questo. Parla di decesso per intossicazione alcolica”.

Paolo Moschini sul suo profilo Facebook ha scritto di un’aggressione a cui è scampato, poche ore prima della morte. Pensate ci possa essere una connessione tra l’aggressione e la morte?
“Questo lo andrà a determinare l’autopsia. Fino ad ora non c’è nessuna conferma sull’aggressione. Se c’è stato qualcosa, come un tentativo di rapina, comunque non è andato in porto (come del resto descritto dallo stesso Moschini su Facebook, ndr). Quando è morto l’uomo aveva ancora la sua catenella”.

C’è qualche visibile traccia di violenza sul corpo di Moschini?
“No. L’uomo era ospite, a pagamento, di una casa. Il padrone di casa lo ha soccorso per primo. Ha raccontato che il corpo di Moschini era caldo, come se avesse la febbre. Il padrone di casa voleva che Moschini andasse all’ospedale e allora ha chiamato la polizia”.

Il padrone di casa ha chiamato la polizia?
“Sì, il padrone di casa ha detto di aver chiamato la polizia per chiedere un aiuto perché lui non poteva portare in ospedale Moschini. Moschini inizialmente non voleva andare all’ospedale ed è stato curato in casa. Poi è peggiorato e il padrone di casa ha insistito e ha chiamato la polizia per chiedere una mano e farlo portare in ospedale”.

La moglie di Paolo Moschini non crede all’ipotesi dell’intossicazione alcolica perché sostiene che Paolo non era un alcolizzato. Cosa pensa di questo?
“Dicono che stava bevendo alcol”.

Chi dice che stava bevendo alcol?
“Le persone”.

Chi esattamente? Il padrone di casa?
“La gente. Lo stesso padrone della casa in cui era ospite dice che Moschini beveva”.

Ipotesi che, come detto, la moglie di Moschini respinge con decisione.

Michele Ferro
Sara Pizzorni

redazione@cremonaoggi.it

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