Cronaca

Superconsulenza Alquati, Idv: mozione di sfiducia Critiche anche da Sel

Resta alto il malcontento verso l’assessore Jane Alquati per la consulenza da 20mila e 500 euro assegnatale dalla Provincia. Il Pd presenterà a breve il preannunciato ordine del giorno sulla vicenda in Consiglio. Ordine del giorno insidioso per la maggioranza poiché in grado, stando alle dichiarazioni raccolte in questi giorni, di raccogliere voti dalle fila del centrodestra, in particolare da Udc, gruppo misto e Lega. Ai tanti commenti registrati negli ultimi due giorni si aggiungono quelli dell’Italia dei Valori e di Sinistra Ecologia Libertà. “Noi dell’Italia dei Valori – osserva il consigliere Giancarlo Schifano – siamo allibiti e sconcertati del fatto che l’assessore alle politiche educative del Comune di Cremona abbia ottenuto una consulenza esterna da una giunta provinciale di centro-destra in un momento in cui i cittadini guardano la politica con disprezzo e distacco! Pur riconoscendo l’adeguata professionalità dell’assessore acquisita sul campo dopo lunghi anni di lavoro  nel settore dell’Informagiovani, sembra del tutto inopportuno beneficiare di un accumulo di incarichi”.

“In un periodo di profonda crisi dove ai cittadini si chiedono notevoli sacrifici – conclude l’esponente dell’Idv -, credo che sia giusto e comprensibile non dare adito a chi accusa i politici di essere ingordi e irresponsabili nel compiere delle scelte che privilegiano solo e soltanto alcune persone. Chiedo all’assessore Alquati di rinunciare da subito a questo incarico per evitare facili strumentalizzazioni e stigmatizzare l’accaduto, in caso contrario insieme ai colleghi dell’opposizione presenteremo una mozione di sfiducia”.

Parte dalle vicende locali per approdare a quelle nazionali, invece, Lapo Pasquetti di SEL. “Si levano gli scudi di tutte le forze politiche sulla vicenda della consulenza esterna affidata dalla Provincia all’assessore Jane Alquati – commenta -. Ma le stoccate più profonde provengono proprio dalla Lega, il partito che la candidò alle scorse elezioni amministrative e che ora pretende le sue dimissioni. Non voglio qui accodarmi alle critiche (che condivido) sulla scelta di partecipare al concorso per portarsi a casa la superconsulenza della Provincia. Sarebbe come sparare sulla croce rossa. L’Assessore Alquanti sa bene che il suo tempo è contato e il rischio, ironia della sorte, di tornare precaria tra i precari è altissimo. Fedele al Sindaco Perri, rischia l’espulsione dal partito e la poltrona per aver partecipato al Consiglio comunale contro l’ordine di scuderia che imponeva “lo sciopero dei consiglieri”. Trovare un’altra occupazione prima dell’ostracismo è una necessità. La questione, che vista da fuori coinvolge considerazioni di opportunità, o meglio di inopportunità, politica sulle scelte dell’assessore, dall’interno evidenzia lo scollamento che ormai si manifesta in tutt’Italia tra la base leghista e la dirigenza del partito, che predica bene e razzola male. La corsa alle poltrone, i giochi di potere rappresentano un vero tradimento per  il leghista duro e puro, per il leghista delle valli, per chi ha creduto nella favola della diversità della Lega”.

“Ormai, ad ogni livello, la parabola politica del carroccio sembra essersi compiuta – aggiunge Pasquetti -. La Lega, da movimento di popolo, si è trasformata in grigio partito di apparato. Da Varese a Verona, da Cremona in ogni dove, si impone il centralismo e il dirigismo delle segreterie di partito con un solo leit-motiv: l’occupazione dei posti chiave, quelli che rendono, anche rischiando lo scontro con le altre forze della coalizione. Ormai il malumore della base si è trasformato in sdegno. L’immagine del Senatore Bossi che sbadiglia sui banchi del Governo accanto ad un Berlusconi solo, che ulula alla luna, in un parlamento semideserto non si coniuga più con l’iconografia del Senatur in canottiera osannato dal popolo celto-padano e col sogno secessionista. La commedia si è conclusa. Assessore Alquati, non attenda la decisione dei suoi ex-compagni di partito. Restituisca la tessera. Ciò le costerà probabilmente il posto di assessore, ma fornirebbe la soluzione a due suoi problemi: uno di ordine pratico, sottraendola dal giudizio del suo partito; uno di ordine etico, liberandola da ogni sospetto di  bulimia da incarichi”.

 

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