Ambiente

Motori spenti fuori dalle scuole Fa discutere la mozione antismog

Piazza S.Agostino, all’uscita della scuola primaria Capra Plasio, in una giornata di neve dello scorso inverno

Manca il simbolo del Pd sotto la mozione (leggi qui) di Filippo Bonali e Stefania Telli (Sinistra per Cremona e fare Nuova la Città) che chiede al Comune di iniziare ad attuare misure antismog concrete per combattere l’inquinamento partendo dalle cose più immediate: controllare che i caminetti a legna nelle abitazioni siano a norma di legge e vietare la sosta delle auto in prossimità delle scuole nelle ore di ingresso-uscita. Una mozione presentata a inizio febbraio, che prende le mosse dalla commissione Ambiente di qualche giorno prima, nella quale i tecnici dell’Arpa avevano evidenziato che la combustione di biomasse legnose è responsabile della quasi totalità di emissioni di benzopirene,  idrocarburo policiclico aromatico tra i più cancerogeni. Anche le polveri sottili (in particolare le Pm2,5, le più dannose per i polmoni) provengono per il 45% da questa fonte;  da traffico il 27% delle Pm10; il restante 28% da altri tipi di combustioni. La mozioen chiede a questo proposito che il sidnaco si attivi per “attuare una capillare campagna di informazione per mettere a conoscenza i cittadini del divieto di accendere i vecchi caminetti aperti a legna, o altre tipologie se non sono certificate con rendimento maggiore del 63%, come da legge regionale; e di chiedere urgentemente alla Regione di dotarsi di una normativa che permetta di controllare chi infrange la legge, altrimenti tale legge resterà inapplicata”.

Una richiesta troppo perentoria, a giudizio di buona parte del Pd (tra cui la responsabile Ambiente Francesca Pontiggia) considerato che in questo periodo è la necessità di risparmiare sulle bollette energetiche che spinge molti cremonesi a spegnere le caldaie e accendere i più economici caminetti a legna. Rafforzare i controlli viene visto come una misura ad alto rischio di impopolarità, almeno in questo periodo, come pure l’altra richiesta di Bonali e Telli, quella di “adottare, discutendone nell’ambito del nuovo piano della sosta e della mobilità in corso di definizione, misure di limitazione del transito nelle zone a traffico intenso e concentrato di fronte alle scuole, dove vi sono spesso i soggetti più deboli (bambini che frequentano e anziani che accompagnano) e dove vige la cattiva abitudine di molte persone di arrivare fino all’ingresso della scuola con l’automobile con il risultato di creare inutili ingorghi, alta pericolosità e continua intensa produzione di smog; si chiede di valutare, insieme agli organi scolastici e alle rappresentanze dei genitori, la possibile estensione della chiusura temporanea, come già avviene nei pressi di alcuni plessi scolastici (esempio: via Corte), secondo le modalità più opportune, in base anche agli altri vincoli viabilistici”.

Misure che per il Pd avrebbero come prima conseguenza quella di spostare l’effetto ‘camera a gas’ in altre zone, senza veramente ridurre i veleni. Meglio allora pensare ad altre soluzioni come concedere 10 minuti di sosta gratuita nei parcheggi più vicini alle scuole nelle ore di ingresso ed uscita, in modo che i genitori possano spegnere i motori. E comunque, si dice dal Pd, la forma della mozione, troppo perentoria, non è la più opportuna per affrontare temi che toccano così da vicino la vita quotidiana dei cittadini, meglio una discussione più ampia, magari in commissione, cosa che Pontiggia proporrà in sede consigliare, pur considerando “buone le intenzioni espresse dalla mozione”. Previste in questi giorni, inoltre, le consultazioni tra Comune e dirigenti scolastici per verificare la fattibilità delle limitazioni al traffico.

g.b.

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