Cronaca

Amianto, 6mila i siti censiti in provincia Aumentano le malattie correlate

Sono ben 6000 i siti in provincia di Cremona, già censiti e in cui è segnalata la presenza di amianto, che ogni anno devono essere controllati per evitare che l’eternit diventi friabile, e quindi ancora più pericoloso. Lo denuncia la sezione locale dell’Ona, l’Osservatorio nazionale amianto, che ieri ha incontrato gli assessori Andrea Virgilio e Alessia Manfredini.

L’associazione coordinata da Ivano Bonoldi, Danilo Dilda e Massimo Rizzi parla di una “situazione critica, dalla quale emergono dati inquitenati sulla presenza del materiale nel nostro territorio”.
Preoccupano inoltre le statistiche riguardo le patologie asbesto correlate, in primis il mesotelioma pleurico, che registra un incremento nonostante il nostro terriotoprio sia ben lontano dai focolai epidemiologici da casale monferrato e broni. Al di là delle esposizione professionali monitorate da Inail e medicina del lavoro, si verificano casistiche di persone esposte alle fibre di asbesto per motivi legati all’Hobbistica e Bricolage o addirittura casi di residenza nei pressi di capannoni industriali dismessi con coperture in eternit deteriorato.

L’osservatorio ha altresì chiesto aiuto anche ai medici locali, dato che Cremona può vantare il nuovo Centro di Terapia molecolare e Farmacogenomica,il cui responsabile Dott.Daniele Generali – ha già iniziato a raccogliere materiale bioptico per sviluppare studi clinici sui tumori dell’amianto, al fine di definire un profilo genomico per questo tipo di tumori data la loro incidenza che è in continuo aumento. Allargando infine l’orizzonte, i patologi dell’Ona sostengono che il picco delle malattie da amianto è previsto fra il 2015 e il 2030 con numeri che fanno tremare. Sarebbero infatti previste nei quindici anni 500000 morti per esposizione all’amianto.

Simone Bacchetta

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