Cronaca

Fasani torna sul 'caso' pista ciclabile di Cava e attacca Manfredini

Federico Fasani non demorde. La pista  ciclabile lungo via Milano, dal centro sportivo Stradivari fino alla palestra di Cavatigozzi è un cavallo di battaglia che l’ex assessore, ora consigliere Ncd sente proprio, avendo avviato per primo, durante l’amministrazione Perri, i contatti con la società privata che realizzerà l’infrastruttura inaugurando anche un nuovo approccio al tema dei lavori pubblici. Non è da meno l’attuale assessore all’Ambiente e Mobilità, Alessia Manfredini, che ha stoppato il progetto originario annunciando l’avvio di un nuovo iter e soprattutto la volontà di realizzare una pista più sicura. L’argomento viene riportato in auge da Fasani con una nuova interrogazione a risposta orale. “L’assessore  Manfredini Alessia – ricorda Fasani – lo scorso agosto dichiarava che i lavori per la realizzazione della pista ciclabile di Cava stavano per iniziare; sucessivamente la data è stata spostata di mese in mese sino ad arrivare ad oggi ed i lavori non sono incominciati. Era stato anche messo un cartello di cantiere (ad oggi divelto) che per mesi è rimasto inutilmente “a guardia” del nulla. L’assessore inoltre ha dichiarato che sono state apportate modifiche importanti al tracciato dell’opera in oggetto e che adesso è sicura mentre prima non lo era (altrimenti sarebbe stato inutile apportare modifiche); quindi nel mese di gennaio è stato annunciato che i lavori erano iniziati, ma la la realizzazione della variante dell’opera è subordinata ad una serie di adempimenti tecnici ed amministrativi”.

Fasani chiede quindi “se i lavori procedono ed il perchè del ritardo, in quanto, se i lavori sono in corso, il cartello che è obbligatorio in ogni cantiere, non è stato ripristinato; se il nuovo progetto ha superato tutti gli adempimenti amministrativi ed autorizzativi a cui è soggetto e cioè: passaggi in Giunta dei progetti variati; autorizzazione paesaggistica con passaggio in commissione paesaggio; autorizzazione Provincia di Cremona per taglio bosco; modifica della documentazione progettuale alla base del Permesso di costruire che genera le risorse per la realizzazione dell’opera; modifica dei capitolati che devono andare a gara di appalto indetta dalla stazione appaltante privata; nuovo atto notarile con convenzione modificata; nuova gara di appalto indetta da stazione appaltante privata, visto che i lavori sono radicalmente differenti; se il nuovo progetto sia stato adeguatamente pubblicizzato; se il nuovo progetto sia consultabile on line; se esiste una relazione tecnica che documenti la maggiore sicurezza del tracciato attuale o se tale riflessione sia solo “farina del sacco” dell’Assessore Manfredini Alessia”.

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