Cultura

Il Violino della Shoah sarà protagonista di un film documentario

Il Violino della Shoah ancora protagonista. L’eco di questo importante strumento che l’ingegnere mecenate milanese Carlo Alberto Carutti ha portato a Cremona ed esposto nella sezione Le Stanze per la Musica del Museo Civico è giunta lontana. Oggi una troupe della DocLab di Roma guidata da Marco Visalberghi si è dedicata a questo particolare strumento per carpirne tutti i segreti. Presenti alle riprese Carlo Alberto Carutti, il compositore e pianista Francesco Lotoro e la liutaia/violinista Yael Rosenblum che ha anche eseguito il brano posto all’interno del prezioso strumento.

Il maestro Francesco Lotoro ha dedicato gli ultimi 30 anni della sua vita a rintracciare, raccogliere e documentare oltre 5 mila opere musicali scritte all’interno dei campi di concentramento. Questi brani sono stati incisi, e sono oggi parte di un’enciclopedia della musica concentrazionaria. Nonostante questo grande lavoro, la ricerca di Francesco Lotoro non si è ancora esaurita, e la sua volontà è quella di rintracciare altre opere ancora disperse.

Appresa la storia del “violino della Shoah”, che Carlo Alberto Carutti ha con cura e dedizione restaurato, Lotoro ha chiesto di poter recuperare la partitura custodita al suo interno per unirla alle altre già presenti nella sua ricerca. Il recupero è avvenuto tramite una telecamera a fibre ottiche, che chiaramente non ha intaccato in nessun modo il violino.

Tutta l’operazione è stata oggetto di riprese. Anche il “Violino della Shoah” e la sua ninna nanna entreranno a far parte di un film documentario, coproduzione italo-francese, che racconta l’opera di ricerca del maestro Francesco Lotoro.

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