Cultura

Il Don Giovanni di Filippo Timi in scena al Ponchielli

Il mito di Don Giovanni riscritto dal più irriverente dei giovani artisti italiani, Filippo Timi, sarà in scena al Teatro Ponchielli venerdi 27 e sabato 28 febbraio (ore 20.30), nella messa in scena del Teatro Franco Parenti/Teatro stabile dell’Umbria.

Dopo l’Amleto, col Don Giovanni, Filippo Timi continua il suo percorso di riscrittura e di reintepretazione intervenendo su un testo classico con quella carica di humor nero, che fa presagire la morte, tanto che il suo Don Giovanni sa già di dover morire; conosce la sua fine; deve semplicemente rincorrerla.

Egli è il prototipo di una umanità volubile, che ha fame di potere, che ama la mistificazione e l’autoinganno, proprio perché sa che è condannata ad estinguersi, che non potrà esimersi dal suo appuntamento con la morte. Egli ha capito che la vita è ingiusta, una farsa che si trasforma in tragedia, e che la vita è giustificata solo dalla morte.

Questa consapevolezza lo trattiene, non lo fa bruciare, benché desideri di bruciare, essendo convinto che un desiderio morto non è più un desiderio. Il suo rapporto con Donna Anna, Donna Elvira,e Zerlina è molto teatrale, proprio perché la sua arte è tutta teatrale. Donna Elvira è, forse, l’amore vero, quello che appartiene al passato, Donna Anna è l’amore ingannatore , e pertanto, violento, Zerlina è l’amore della seduzione, del desiderio di purezza. Tutte hanno le loro storie, così come Don Giovanni ha la sua, proprio per questo non si sottrae all’essere se stesso.

Tutti i personaggi si trovano ingabbiati negli straordinari costumi di Fabio Zambernardi, e nelle luci,di forte spettacolarità, disegnate da Gigi Siccomandi.

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