Manifatturiero, a fine 2014 Cremona cresciuta più di tutta la Lombardia
Se la ripresa economica è un miracolo ancora lontano, qualche spiraglio di luce inizia forse a intravedersi. Lo testimoniano i dati congiunturali relativi al quarto trimestre 2014, presentati ieri a Unioncamere Lombardia. Dati che per Cremona sono decisamente positivi. La città del Torrazzo ha infatti realizzato il risultato migliore di Lombardia: una crescita media annua della produzione industriale del 3,4%, contro il -0,7% registrato nel 2013. “Il fatto che si tratti del risultato migliore lo ha detto il professor Pietro Ferri, docente di Economia Politica all’Università di Bergamo (la media regionale si attesta infatti al +1,5%) ha spiegato il presidente della Camera di Commercio, Gian Domenico Auricchio -. Un risultato positivo dovuto però principalmente al recupero dei livelli produttivi di inizio anno, recupero che è andato attenuandosi progressivamente fino a segnare una flessione congiunturale nel quarto trimestre (-0,9%). Segnali positivi provengono dal fatturato, che registra un incremento medio annuo del 4,5% contro il – 1% del 2013 , ed anche dagli ordinativi: gli ordini esteri si confermano come elemento propulsivo del sistema industriale cremonese con una crescita media annua del 5,3% (3,1% in Lombardia) confermando la tendenza del 2013 (+5,8)”.
Un altro cambiamento positivo è quello degli ordinativi interni, la cui crisi è da sempre uno dei punti focali della crisi economica: “Gli ordinativi interni hanno registrato un incremento nell’ultimo periodo del 2014 (4,4%) portando la media annua a 1,4% (0,8% in Lombardia) – ha spiegato ancora il presidente -. L’andamento positivo degli ordinativi esteri è confermato dai dati export certificati dall’Istat che evidenziano nei primi 9 mesi del 2014 un incremento delle esportazioni cremonesi del 8,2% contro il dato medio lombardo del 0,3% e italiano del 1,4% (con il dato in valore che, negli ultimi 4 trimestri rilevati, sfiora i 3,7 miliardi di euro)”.
Ma purtroppo ci sono anche le note negative: “Permane il calo dell’occupazione, che continua a mostrare segnali di debolezza con un saldo negativo medio tra tasso di ingresso e tasso di uscita del -0,6%, in linea con l’andamento lombardo (-0,5%) e con un aumento del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni” spiegano dalla Camera di Commercio -. La produzione del comparto artigiano registra nel 2014 una crescita media annua leggermente negativa (-0,3%), in controtendenza con l’andamento regionale che segna invece una variazione positiva pari al +0,9%. Per il settore artigiano alla media annua si accompagna però una variazione congiunturale leggermente positiva del +0,3%, anche se molto vicina alla variazione nulla, confermando il perdurare del momento di crisi del settore artigiano manifatturiero. Le aspettative degli imprenditori industriali sono positive sia per la produzione industriale che per gli ordinativi (sia interni che esteri), mentre permangono negative per l’andamento occupazionale”.
“L’andamento congiunturale del settore manifatturiero provinciale– sottolinea Auricchio – mostra un quadro a tinte contrastanti, con segnali di incertezza che ancora non fanno intravvedere i segni di ripresa economica. I sentiments degli imprenditori – orientati all’ottimismo – danno però conto di un quadro generale cambiato che, grazie soprattutto all’euro debole e al basso prezzo del petrolio, può far prevedere, se accompagnato da interventi mirati alla crescita del sistema delle imprese, una ripresa più vicina”.
L’ANALISI CONGIUNTURALE
I dati sul comparto industriale manifatturiero cremonese del quarto trimestre 2014 vedono la ricomparsa del segno negativo nella produzione ed un’accelerazione del calo occupazionale, positivo invece il trend degli ordini, soprattutto quelli interni. Ancora nessun segnale di ripresa dal comparto artigiano.
Questi, in estrema sintesi, sono i risultati che provengono dalla consueta indagine congiunturale condotta trimestralmente da Unioncamere Lombardia in collaborazione con l’Associazione Industriali, Confartigianato e CNA, e che coinvolge ogni trimestre due campioni distinti di aziende manifatturiere, industriali e artigiane, interessando complessivamente circa 140 imprese cremonesi appartenenti a tutte le principali attività del comparto presenti in provincia.
“L’andamento congiunturale del settore manifatturiero provinciale– sottolinea il Presidente della Camera di Commercio Auricchio – mostra un quadro a tinte contrastanti, con segnali di incertezza che ancora non fanno intravvedere i segni di ripresa economica. I sentiments degli imprenditori – orientati all’ottimismo – danno però conto di un quadro generale cambiato che, grazie soprattutto all’euro debole e al basso prezzo del petrolio, può far prevedere, se accompagnato da interventi mirati alla crescita del sistema delle imprese, una ripresa più vicina.”
Il quarto trimestre 2014 ha visto il dato destagionalizzato della produzione industriale cremonese ritornare a scendere di quasi un punto percentuale, dopo quattro rilevazioni consecutive di crescita congiunturale. Parallelamente si ferma anche, dopo un anno e mezzo, la crescita del fatturato a prezzi correnti che si conferma sui livelli di tre mesi fa. A mitigare attualmente le note negative sono però gli ordinativi interni che, con la crescita del 4,4%, recuperano abbondantemente i recenti cali e compensano un settore estero in rallentamento.
Ancora critica la situazione dell’occupazione che, con la perdita dello 0,8% del numero degli addetti, segna il dato peggiore degli ultimi quattro anni, portando il relativo indice al suo minimo storico dal 2005, analogamente a quanto si riscontra in regione.
A sottolineare il momento difficile anche una significativa ricaduta dei prezzi che perdono la vivacità che avevano ritrovato solo tre mesi fa, perdendo congiunturalmente l’1,4% nel caso delle materie prime e lo 0,5% nel caso dei prodotti finiti. L’andamento deflattivo non si riscontra invece su base annua, dove si rileva inoltre un guadagno di marginalità da parte delle imprese cremonesi che vedono i prezzi della loro produzione (+1,1%) crescere più delle materie prime, fermate dai prezzi petroliferi al +0,4%.
Anche sul fronte della Cassa Integrazione Guadagni i dati sono in peggioramento, in linea con le informazioni sulle ore autorizzate provenienti da fonte INPS. Queste ultime infatti, comprendenti tutte e tre le gestioni (ordinaria, straordinaria ed in deroga), crescono del 70% sul trimestre scorso e del 60% sullo stesso periodo del 2013. Quelle effettivamente utilizzate – limitate però alla gestione ordinaria – sono rilevate in crescita dallo 0,5 all’1% del monte ore complessivo, e costituiscono il dato più basso tra le province lombarde. Alla Cassa Integrazione ha però fatto ricorso un numero inferiore di imprese del trimestre prima, cioè l’11% del totale, contro il precedente 17%. Nella regione la percentuale di imprese interessate è stata del 19% e le ore utilizzate hanno costituito il 2,6% del totale, con entrambe le quote in aumento.
Il quadro provinciale dei confronti con lo stesso periodo dell’anno precedente si discosta sensibilmente da quello congiunturale, sottolineando il momento di incertezza. Su base annua infatti la produzione resta positiva (+0,3%), pur rallentando fortemente rispetto al precedente +6,6% ed anche il fatturato segnala un incremento di circa 4% . Sul versante della domanda ,sempre dal punto di vista tendenziale, gli ordinativi esteri si incrementano del +2,9% rispetto al +0,6% degli ordinativi interni. In sintonia con il calo congiunturale è invece il dato sull’occupazione che, anche rispetto all’anno prima, segnala una diminuzione del dell’1,5% ed è anche l’unico indicatore negativo.
Dati in peggioramento provengono, coerentemente, anche dalla distribuzione delle imprese in base alla variazione della produzione conseguita nell’ultimo anno. In tre mesi la percentuale sul totale delle aziende in grande espansione produttiva rispetto all’anno 2013 si è quasi dimezzata dal 48 al 26%, mentre la quota delle imprese ancora in forte crisi sale dal 21 al 37%.
Le aspettative per il prossimo trimestre manifestate dagli imprenditori sono in complessivo miglioramento. Per l’industria, a parte l’occupazione che è prevista in ulteriore calo, prevalgono gli ottimisti sia riguardo alla produzione che agli ordinativi.
Stabile il comparto dell’artigianato produttivo: a livello congiunturale, tutte le variazioni degli indici destagionalizzati presentano valori di minima entità, positive solo per la produzione (+0,3%) e gli ordini esteri (+0,7%). Il numero degli addetti rimane quello di fine settembre e si confermano lievi cali nel fatturato (-0,6%) e negli ordinativi provenienti dal mercato nazionale.
Rispetto allo stesso periodo del 2013, restano sostanzialmente invariati la produzione e l’occupazione, entrambe al +0,2%. Scendono invece di quasi un punto percentuale gli ordinativi esteri, mentre quelli interni segnano un -1,5%. In calo dell’1,3% anche il fatturato a prezzi correnti.
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