Cronaca

20enne morto durante l'anestesia, per il medico chiesto il giudizio

Foto Sessa

La procura di Cremona ha chiesto il rinvio a giudizio per Valerio Schinetti, l’anestesista dell’ospedale di Manerbio accusato di omicidio colposo per la morte di Riccardo Sapienza, il 20enne cremonese deceduto il 23 luglio del 2013 per arresto cardiaco nella sala operatoria dell’ospedale di Cremona poco prima di essere sottoposto ad un’operazione chirurgica. L’udienza preliminare è già stata fissata per il prossimo mese di marzo. Schinetti è assistito dall’avvocato Stefano Forzani, del foro di Brescia, mentre la famiglia Sapienza è rappresentata dall’avvocato Gabriele Fornasari. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo per aver agito con negligenza ed imperizia. Dalle prime indiscrezioni, sembra che ci sia stato un errore nella manovra anestesiologica di intubazione.”Non condividiamo assolutamente l’impostazione del pm”, ha fatto sapere il legale della difesa, “e tantomeno l’accusa di incapacità che viene mossa al nostro cliente”. Da due anni, la famiglia di Riccardo chiede con forza di conoscere la verità, di sapere esattamente cosa sia successo quel giorno prima che il loro caro entrasse in sala operatoria. Il  20enne avrebbe dovuto essere sottoposto ad un intervento pneumotorace spontaneo, considerato non particolarmente rischioso, resosi necessario per una recidiva. In quei giorni c’era una collaborazione tra l’ospedale di Manerbio e quello Cremona dove arrivavano anestesisti dal nosocomio bresciano. Prima ancora che iniziasse l’intervento, però, Riccardo, durante l’anestesia, aveva avuto un arresto cardiaco. L’èquipe medica, accertata la gravità della situazione, aveva effettuato tutte le pratiche rianimatorie, ma senza esito. Poco dopo il giovane era morto. All’ospedale, Riccardo c’era andato una prima volta il 3 luglio del 2013 per un fastidio alla schiena. Sei giorni dopo era stato dimesso, ma il dolore era tornato a farsi sentire, così il 14 luglio il giovane era stato ricoverato una seconda volta. Il 23 luglio l’ingresso in sala operatoria dalla quale purtroppo Riccardo non sarebbe più uscito. Sapienza abitava al Cambonino ed era un giocatore di calcio di buon livello: giocava nella squadra del Torrazzo. Da due anni la sua famiglia, mamma Annalisa, papà Salvatore, la sorella maggiore e il fratello più piccolo, attende risposte.

Sara Pizzorni

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