Cronaca

Immigrati quintuplicati, più istruiti e meno irregolari: il Rapporto 2013

Sono circa 49mila (dato aggiornato a metà 2013) gli immigrati nella nostra provincia. Il dato emerge dal 12º rapporto sull’immigrazione straniera in provincia di Cremona, presentato nel corso del convegno svoltosi nella mattina di martedì sul tema “Gli immigrati in provincia di Cremona: contesto, azioni e progetti”.

Dalla ricerca emerge che la presenza degli immigrati nel territorio provinciale è quasi quintuplicata dal 2000 ad oggi; tuttavia la fase di vero boom della crescita ha visto il suo culmine nel 2009, mentre negli ultimi anni, dal 2010 al 2013, l’incremento del numero complessivo dei migranti ha subito un significativo rallentamento, contribuendo a rendere sempre più stabile il numero delle presenze.

Un altro dato significativo è il calo del numero degli stranieri irregolari: si conferma infatti la tendenza che, in circa dieci anni, ha fatto scendere l’incidenza di tale tipologia di migranti dal 30 al 4%. Ora chi arriva in Italia, quindi, lo fa in modo sempre più regolare, anche se diventa difficile per gli immigrati trovare un lavoro. Basti pensare che gli occupati a tempo indeterminato sono passati dal 60% del 2000 al 40% del 2013, i disoccupati dal 7 all’11% stesso periodo. Tuttavia circa l’80% ha una casa di proprietà.

Risulta in aumento il livello di scolarizzazione: i diplomati sono passati da 31,8 a 42%, mentre i laureati sono triplicati, passando da 4,3% nel 2000 a 12,4% nel 2013.

Tra le etnie che hanno visto la maggior crescita sono gli est-europei, che da inizio 2000 a metà 2013 hanno moltiplicato per sette le proprie presenze complessive in provincia (da meno di 3mila a 21mila), rappresentando anche la maggioranza assoluta della crescita negli ultimi dodici mesi; al contrario, nello stesso lasso di tempo gli africani sono solamente poco più che triplicati.

Per quanto riguarda le singole cittadinanze, i rumeni si sono accresciuti di quasi 1.200 unità anche negli ultimi dodici mesi a cavallo tra 2012 e 2013 (+11%) e segnano, alla fine del primo semestre di tale ultimo anno, oltre 12mila presenze sul territorio provinciale cremonese, pari ad un quarto della presenza straniera complessiva; a seguire, col 18%, si segnalano la particolarità locale dell’India, con un aumento annuo di poco superiore alle 300 unità (+4%), il Marocco col 12% d’incidenza al 1° luglio 2013 e una crescita annua inferiore al paio di centinaia di unità (+3%) e al quarto posto l’Albania, con il 9% d’incidenza e oltre 300 unità in più negli ultimi dodici mesi (+8%). Questi quattro gruppi nazionali rappresentano quasi i  due terzi della presenza straniera nella provincia di Cremona, caso unico in ambito lombardo.

Il presidente della Provincia di Cremona, Carlo Angelo Vezzini, ha fatto presente come la realtà dei fenomeni migratori “si discosti spesso dalla percezione che di essa ne ha buona parte dell’opinione pubblica”, sottolineando inoltre “come l’immigrazione abbia permesso a determinati segmenti economici del territorio cremonese, in primis l’agricoltura, di svilupparsi integrando anche le comunità locali sul piano sociale”. Da qui la necessità di “cogliere le istanze dei cittadini provenienti da culture diverse, come ad esempio l’attenzione per le esigenze religiose ed i luoghi di culto”. Il presidente ha inoltre evidenziato il buon livello d’integrazione raggiunto dagli stranieri nella provincia di Cremona, come testimoniato dai dati relativi all’indice d’integrazione totale che posizionano Cremona al terzo posto regionale dietro alle province di Lecco e Bergamo.

Sono intervenuti in seguito Alessio Menonna, ricercatore della Fondazione Ismu–Orim Regione Lombardia che ha presentato i dati del Rapporto e Issa El Hamad, Dirigente medico del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera “Ospedali Civili” di Brescia, il quale ha ricordato come i flussi dell’umanità nel corso dei secoli, nonché gli stessi movimenti via nave o cielo, creino condizioni per possibili scambi di patologie, nonostante anche in questo caso la realtà sia ben diversa da quella percepita.

Il convegno è poi proseguito con gli interventi di: Rosita Viola, assessore alla Trasparenza e alla Vivibilità Sociale – Comune di Cremona, che ha ribadito  come quello dei flussi migratori sia “un fenomeno ormai strutturale facente parte della storia dell’umanità; un contesto in cui le problematiche vanno superate non con ideologia o pensiero dicotomico, ma ponendo al centro l’individuo, la persona, la famiglia, oltre a portare in atto principi quali solidarietà e tolleranza”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...