Cronaca

Omicidio Gobbi, caccia a elementi nelle riprese delle telecamere

Sopra, la vittima dell’omicidio e gli accertamenti sul veicolo

Investigatori alla ricerca di elementi anche nelle registrazioni dei sistemi di videosorveglianza della zona in cui è stata ritrovata la macchina contenente il corpo di Giorgio Gobbi, il 43enne domiciliato a Cicognolo ucciso con un colpo di arma da fuoco al petto e uno al volto. La vittima, come noto, era nel bagagliaio di una Range Rover nera ferma a Parma. Il veicolo, in uso all’uomo (che lavorava nel commercio di auto), è stato rintracciato venerdì sera grazie al sistema di localizzazione gps del mezzo nel parcheggio di via San Leonardo, a pochi passi del centro commerciale Torri. Sul caso stanno lavorando i carabinieri di Parma, in contatto con i militari dell’Arma di Cremona. A questi ultimi si era rivolta la compagna di Gobbi, preoccupata per il mancato rientro a casa del 43enne.

Le indagini stanno andando avanti nel riserbo. Varie piste sono al vaglio. Compresa quella della criminalità organizzata, considerate anche le modalità dell’assassinio. Caccia a tracce utili con verifiche sulla Range Rover. Non ci sono testimonianze. Qualcosa di utile potrebbe emergere da quanto ripreso dalle telecamere dell’area. Bisogna ancora capire se Gobbi è stato ucciso nella zona in cui il veicolo è stato ritrovato o se è stato ammazzato altrove e portato lì a omicidio già consumato. E’ possibile che gli occhi elettronici abbiano catturato la macchina di Gobbi in movimento e se la macchina è stata ripresa sarà importante per prima cosa cercare di capire dai video se Gobbi era vivo nell’abitacolo. Tutto dipende da ciò che le immagini contengono, dalla qualità e dall’angolazione delle riprese. I militari dell’Arma stanno lavorando anche sulle ultime ore e sugli ultimi giorni di vita dell’uomo, nel tentativo di ricostruire i movimenti (giovedì l’ultimo contatto con la compagna: buio a partire dal pomeriggio). L’attività di indagine comprende anche il passato meno recente di Gobbi: necessario valutare le frequentazioni per evidenziare eventuali situazioni sospette. L’esame del corpo, inoltre, potrebbe fornire qualche spunto.

Difficile da accreditare in questo momento l’ipotesi di un omicidio commesso in territorio cremonese e di un successivo trasporto a Parma: troppi chilometri da percorrere con un corpo nascosto nel veicolo. Più convincente l’ipotesi secondo cui l’assassino abbia agito (o gli assassini abbiano agito) in un raggio di qualche chilometro dal luogo in cui è stata trovata la Range Rover.

Michele Ferro
redazione@cremonaoggi.it

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