Cronaca

Omicidio di Giorgio Gobbi, si valuta la pista della criminalità organizzata

Si inizia a delineare meglio il profilo di Giorgio Gobbi, il 43enne trovato cadavere nel bagagliaio di una Range Rover a Parma, nel parcheggio del centro commerciale Due Torri, freddato da due colpi di pistola, uno al viso e l’altro al petto. L’uomo, originario di Bozzolo, residente a Casteldidone ma domiciliato da un anno circa a Cicognolo, era entrato da poco nel giro del commercio di auto. All’indagine hanno collaborato anche i Carabinieri di Cremona, che sono risaliti al profilo della vittima: un uomo che negli anni aveva avuto non pochi problemi con la giustizia e aveva precedenti per furto.

A dare l’allarme per la sua scomparsa la compagna dell’uomo, romena, residente appunto a Cicognolo: egli non era infatti rientrato a casa per la notte e si era reso irreperibile anche telefonicamente. Era stata lei a spiegare ai carabinieri che la Range Rover era dotata di un sistema satellitare di localizzazione. Questo particolare ha quindi permesso agli uomini dell’Arma di rinvenire il cadavere.

Per il momento le indagini vanno avanti a 360 gradi e non si esclude alcuna pista, anche se sembra che l’ipotesi più realistica possa essere quella della criminalità organizzata. Gli inquirenti mantengono per ora il massimo riserbo sulle indagini. Le modalità dell’omicidio, d’altro canto, fanno pensare ad una vera e propria esecuzione, modus operandi tipico delle organizzazioni malavitose. Così come sembrerebbe ipotizzabile che il delitto non sia avvenuto nel luogo del ritrovamento del cadavere, e che questo vi sia stato portato in un secondo momento.

L’indagine è seguita dal procuratore di Parma Antonio Rustico. Secondo alcune indiscrezioni, tuttavia, sembra che dopo i primi atti urgenti svolti dalla Procura di Parma, l’indagine possa passare alla Dda di Bologna, guidata dal procuratore Roberto Alfonso.

Laura Bosio

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