Politica

Forza Italia, la campagna tesseramenti fa scatenare la fronda anti dirigenza

La dirigenza cremonese di FI, insieme all’ex sindaco Oreste Perri, con Maria Stella Gelmini alla cena per gli auguri di Natale.

AGGIORNAMENTO – Come annunciato più volte, Forza Italia riparte dai congressi. L’ufficio stampa di Maria Stella Gelmini, coordinatrice regionale azzurra, annuncia, senza fornire date che si terrà “nella sede FI di via D’Aviano a Milano, un incontro dedicato alla nuova campagna adesioni. Sarà coordinato dalla Vice Presidente regionale con delega agli Enti Locali Mariella Bocciardo insieme ai suoi vice: Stefano Maullu responsabile per la Lombardia e Graziano Musella per Milano. “La campagna adesioni – continua il comunicato – segna una tappa fondamentale per l’attività del partito sul territorio, in vista dei Congressi che si terranno da gennaio in tutti i coordinamenti cittadini e comunali della Lombardia”.

Il tesseramento sta procedendo anche sul territorio cremonese e si concluderà a metà dicembre. Nonostante le difficoltà (legate al destino del centrodestra nazionale  e alla generale perdita di consensi), il partito è tornato in piazza nelle ultime settimane, prima con un tavolo tematico sulla sanità lombarda (c’erano Fabio Bertusi, vice coordinatore provinciale, presidente di Fondazione Sospiro e il coordinatore provinciale Mino Jotta) poi, con un’iniziativa in piazza Stradivari contro la tassazione sulla casa degli ultimi governi (c’era il segretario cittadino Carlalberto Ghidotti). Ma quello che non esiste più da tempo è una base di attivisti, difficoltà a cui  si aggiunge la mancanza di una sede; la riduzione da quattro a tre (col passaggio di Ventura al Misto) dei consiglieri comunali; il deludente risultato delle elezioni tra i sindaci per il nuovo consiglio provinciale. Non c’è nemmeno una sede virtuale, un sito internet, a parte la pagina Facebook di Forza Italia Cremona, ultimo post: la foto della cena per gli auguri natalizi tra la dirigenza cremonese e Maria Stella Gelmini, con presenza di Oreste Perri.

Proprio quella dirigenza continuamente presa di mira fin da dopo le elezioni da buona parte dei forzisti cremonesi. A dare fuoco alle polveri era stato proprio Marcello Ventura che aveva attaccato Jotta reclamandone le dimissioni in un incontro pubblico poco dopo la sconfitta di Perri. A rincarare le dosi, l’ex vicesindaco Roberto Nolli (proveniente come Ventura da An), che però da mesi parla solo attraverso i social: “Il problema della dirigenza di Cremona di FI e’ diretta conseguenza della disastrosa dirigenza Regionale e Nazionale. O si azzerano loro o si azzererà giustamente nei consensi FI”, scrive oggi su Facebook. Gli rispondono in molti, non solo ex An che non si sono mai riconosciuti del tutto nel Pdl ma anche berlusconiani che hanno avuto ruoli apicali in provincia, come l’ex segretario Luca Rossi: la crisi è dimostrata “dal fatto che il termine per il tesseramento in Fi è la quarta volta da giugno che lo prorogano. Ora fino in 15 dicembre…anche questo dimostra un approccio serio”. Si aggiunge alla discussione uno dei fondatori di FI a Cremona, Ferdinando Quinzani, che prevede esiti catastrofici per il partito nel breve periodo: “Lo sostenevo con forza nel 2004. Nel 2007 ho preso atto che il deficit democratico e qualitativo era strutturale. Siamo nel 2014. Nel 2015 sarà il default”, aggiungendo subito dopo  che “un partito e la sua dirigenza li misuri fino in fondo quando hanno responsabilità dirette, non quando sono opposizione. Ed è quel quinquennio (primo governo Berlusconi, dal 1996, ndr) che ha certificato il fallimento della destra di governo, anni in cui si poteva cambiare la storia del Paese e invece è cambiata solo la storia giudiziaria di 27 processi su 29 dello Zio (…)  Idem a Cremona: il fallimento di “nani e ballerine” (copyright Roberto Nolli) è certificato dal quinquennio Perri”.

Amara autocritica da parte di un ex come Roberto Borsella, area Cl, già consigliere comunale, ora apparentemente uscito dalla politica: “La realtà – scrive –  è che non esiste alternativa a Renzi. E che il centro destra è un lontano ricordo di qsa mai nato…… Renzi cerca di fare ciò che in 20 anni non siamo stati capaci. Fallirà? Non sarà un problema x lui perché farà la sua valigia. Noi siamo stati ingordi.. e incapaci. Chi ha il 40% dei consensi va stimato apprezzato e capito. Ma nello stesso momento bisognerebbe pensare ad una alternativa. Sicuramente non come sta facendo Silvio che convoca delle facce di cera per selezionare l’anti Renzi. Meglio cercasse fra la gente…democraticamente… quelli sono dei coglioni in giacca e cravatta”.

E se per Quinzani, “Renzi è poca cosa, tutto chiacchiere e distintivo, ma come sottolinea Luca il fatto stesso che quella pochezza sia sufficiente ad alimentare speranze dà la dimensione dello spropositato fallimento di Berlusconi e Forza Italia”, Rossi guarda appena di là dal confine lombardo, alle elezioni regionali in Emilia: “Galeazzo Bignami…10.000 preferenze in regione Emilia Romagna recentemente. Le buone idee e il coraggio di manifestarle portano conseguenze”.

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