Politica

Il centrodestra ora attacca: 'Galimberti? Primi 100 giorni all'insegna del caos'

Pur nelle difficoltà di doversi leccare le ferite dopo la batosta elettorale, il centrodestra cittadino prova rialzare la testa, attaccando la giunta Galimberti nei primi 100 giorni di governo. Lo fanno i due capigruppo in consiglio comunale di Fi e  Ncd Ferruccio Giovetti e Federico Fasani, rinvigoriti anche dalla recente prova di ricostruzione dell’ex Pdl (allargato all’Udc) sperimentata con la lista unica per le elezioni provinciali. Buon gioco, per i due esponenti politici, fare un parallelo con la disgregazione interna al Pd su questo stesso terreno. Assenti per precedenti impegni Maria Vittoria Ceraso e Alessio Zanardi, rispettivamente della Lista Perri e del gruppo Misto. Nessuno dei due nasconde la difficoltà per la minoranza, composta da sei gruppi, di fare fronte unico in Consiglio, ma la volontà c’è, anche su temi cari alla Lega (finora la più battagliera tra le minoranze), ad esempio sul tema della chiusura della ‘moschea’ di via San Bernardo. “In Fi ne abbiamo già ragionato – afferma Giovetti – e  ci pare sensato porre la questione della regolarità dal punto di vista urbanistico e amministrativo di quella struttura. Sicuramente parteciperemo al dibattito che si svilupperà da quella mozione”.

Giovetti e Fasani si passano la palla come due giocatori appena arrivati in squadra con toni pacati e usando l’arma del sarcasmo il primo, quello dell’esperienza amministrativa il secondo. “Questi sono stati i primi centro giorni di caos”, attacca l’esponente Ncd. “Segnati da mancanza di trasparenza e grotteschi scivoloni da parte del sindaco. Abbiamo visto enumerare impegni strani, come quello sull’accesso al credito (mi chiedo come possa occuparsene un sindaco) e una serie di proposte che non hanno avuto alcun seguito, come i palmari per ogni automobilista che va a parcheggiare. Tante parole, pochissimi fatti. Vediamo il pericoloso arenarsi del Polo delle Tecnologie, entro ottobre va presentato il progetto per ricevere il milione ottenuto dalla Regione; e lo stop alla pista di Cavatigozzi, un progetto che con fatica avevamo ottenuto e che segnava un nuovo modo di intendere la collaborazione tra pubblico e privato in tema di opere pubbliche. E solo perchè al sindaco quella pista non piace”. Lamentato poi il boicottaggio degli ordini del giorno presentati nei primi consigli comunali (su parco Morbasco ed ex Colonie Padane), attraverso lo strumento dell’astensione, “a dispetto della volontà di collaborare con la minoranza sbandierata a inizio mandato”. “Il ruolo del sindaco si può onorare facendo le cose, non solo chiacchierando”  conclude Fasani.

“Non è vero che non è stato fatto niente”, aggiunge Giovetti. “I questi primi cento giorni Galimberti ha aumentato le tasse e mi chiedo cosa ne pensino i suoi 17000 elettori. I rincari di Imu su seconde case e negozi arrivano insieme ai tagli alla cultura, proprio da parte di un uomo di cultura e dopo una campagna elettorale tutta giocata su questo tema. Sull’Arcimboldo il sindaco ha dato prova di infantilismo politico, facendo fare una brutta figura alla città, comportandosi come un bambino all’oratorio a cui rubano il pallone. Siamo sinceramente preoccupati da quello che abbiamo visto in questi primi 100 giorni, perchè sono cose non compatibili con una gestione lungimirante della città”. E sui ‘buchi’ di bilancio che la giunta Galimberti ha trovato nei conti: “I buchi se ci sono non si producono in un quinquennio, ma sono il frutto di vari mandati di governo del centrosinistra”. “Non esiste un bilancio che valga solo per i primi sei mesi dell’anno – aggiunge Fasani – Se così fosse non lo avrebbe controfirmato nessuno. La nuova giunta piuttosto non è stata in grado di governare la spesa come era stata prevista nel bilancio di aprile, ed è andata ad aumentare il numero di assessori, aggiungendo poi il costo del portavoce. Mi chiedo cosa faranno adesso i due addetti stampa. Nessuno parla più del risparmio dei 500mila euro di costo dei dirigenti, forse perchè li avevamo previsti già noi”.  E tornando sull’aumento dell’Imu: “Davvero paradossale – concludono i due capigruppo – che la prima cosa che fanno è aumentare le tasse, gli stessi che avevano portato in consigio comunale famiglie intere con tanto di cartelli appesi al collo per dire no a giustificati aumenti tariffari sui servizi per l’infanzia. Proprio una bella contraddizione, con tanto di strumentalizzazione dei bambini”.

g.b.

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