Cronaca

'Orgogliosi della nostra storia', così Galimberti difende la scelta di non cedere l'Arcimboldo

“Non è un no alla Regione, anzi un duplice e fortissimo sì”. Scrive così il sindaco del Comune di Cremona in due lettere, una indirizzata all’Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia Cristina Cappellini e una ai cittadini cremonesi, per spiegare la decisione di tenere il quadro L’Ortolano dell’Arcimboldo a Cremona per il prossimo anno e per rinnovare l’invito alla Regione ad una collaborazione. Proprio in questa ottica, il sindaco ha già raggiunto al telefono l’Assessore Cappellini per un primo proficuo confronto. Le due lettere del sindaco fanno seguito ad una comunicazione già indirizzata a luglio dal Settore Cultura del Comune di Cremona in cui si manifestava la disponibilità ad un incontro e si proponevano già alcune proposte alternative.

GALIMBERTI: ‘QUEL QUADRO CI E’ STATO AFFIDATO ED E’ PARTE DELLA NOSTRA STORIA’ – “Il primo modo per valorizzare il patrimonio artistico di una città e del suo territorio – scrive il sindaco – è far crescere la cultura che in quel territorio si respira. E la cultura cresce se le persone hanno il senso della storia e delle ricchezze del luogo in cui abitano. Noi cremonesi dobbiamo insieme crescere nella consapevolezza di chi siamo: siamo una città grande in storia, arte e creatività. Dobbiamo ritrovare orgoglio rinnovato e passione per la cura dello spazio che ci è stata affidato, con i suoi monumenti, l’arte, la natura, le relazioni umane. Solo questa consapevolezza, questa passione e questo orgoglio generano futuro e io e noi tutti insieme lotteremo affinché sia un futuro di crescita e sviluppo. Anche l’Arcimboldo ci è stato affidato: rappresenta i frutti di una terra fertile, anzi di una delle terre più fertili al mondo. È il legame con questa terra e con il suo fiume che dobbiamo coltivare, con pazienza e intelligenza, come fossero persone con cui entrare in relazione e di cui prendersi cura. Qualcuno reputa il quadro artisticamente importante, altri meno: ma io so che ci è stato affidato ed è parte della nostra storia. Quando tutto il mondo il prossimo anno guarderà al nostro paese e alla nostra regione, l’Arcimboldo deve essere qui a raccontare di noi e del nostro futuro”.“Questa scelta – prosegue Galimberti – non è un no alla Regione, anzi un duplice e fortissimo sì. Innanzitutto sì ad una collaborazione ancora più intesa con la Regione e con Milano e, come già dimostrato in altre circostanze nelle prime settimane, siamo apertissimi e pronti a progetti condivisi ed abbiamo proposte. Sappiamo e apprezziamo lo sforzo che Regione Lombardia sta facendo e siamo con lei. Dentro una consapevolezza: EXPO è evento dei territori, così è stato pensato e così deve essere. Il nostro secondo sì, sì di responsabilità e di impegno: in queste prime settimane del nostro mandato con totale forza e intensità stiamo costruendo proposte, idee e azioni culturali e turistiche per il rilancio del nostro territorio.

A settembre, dopo un intenso lavoro di ascolto e di progettazione, proporremo una programmazione culturale e turistica di Cremona per tutto il 2015 e lasceremo che per un mese sia arricchita da suggerimenti e idee di cittadini e associazioni. Stiamo lavorando con una stella polare: aprire la nostra città all’incontro con altre città vicine e lontane”.”Vogliamo parlare al mondo ed abbiamo le carte in regola – prosegue il sindaco – e sappiamo tutto il lavoro che ancora dobbiamo fare: la casa di Stradivari, la ricchezza della liuteria, la sua Scuola, Musicologia, i laboratori di ricerca, il Museo del Violino, il suo nuovissimo auditorium, il teatro Ponchielli, il Polo Museale, il nostro agroalimentare, l’Università, le aziende e l’attività di ricerca, la grandezza di Monteverdi, le nostre scuole di musica, la bellezza straordinaria del nostro Duomo, dei nostri palazzi, della nostra natura, sono e possono sempre di più essere, per tutto il mondo, gioielli inestimabili. Già questa estate i giovani che, da molti nazioni, sono venuti a Cremona per studiare musica erano entusiasti ed estasiati dalla bellezza della nostra città. Ma non dimentichiamoci che, nell’anno di EXPO e da allora in poi, anche per i cittadini dei vari territori, Cremona e tutte le città dovranno essere centri propulsivi per vivere cultura e arte”.”Atteggiamenti di denigrazione, che abbiamo ascoltato in questi giorni – scrive ancora Galimberti – anche se vengono da noti critici d’arte, non solo sono, diciamo, fuori luogo, ma soprattutto negano esattamente lo spirito di EXPO e sono ben poco utili alla vittoria complessiva dei nostri territori. In questa stagione storica di riforme che coinvolgeranno tutte le provincie e le città di questo paese, l’anima del cambiamento sta nella consapevolezza che noi cittadini avremo della nostra storia, delle nostre ricchezze e nel desiderio di innovazione e di futuro. L’anima del cambiamento sta nella vitalità nuova di città e territori aperti, che incontrano altre città vicine e meno vicine e, con loro, generosamente e con apertura di mente, costruiscono proposte di rilancio: questo sta avvenendo, questo deve essere EXPO. Per questo, insieme a lei e alla Regione e a molte altre città, noi stiamo lavorando”.

La lettera si conclude con un “Firmato, sindaco della bellissima Cremona”.

ALLONI E BORGHETTI (PD REGIONE) – Sulla stessa linea il commento di Agostino Alloni, consigliere regionale Pd: L’Expo di Milano o l’Expo della Lombardia? È questo che si chiedono i consiglieri regionale del Pd dopo la polemica innescata in questi giorni dall’assessore regionale alle Culture Cappellini sull’Ortolano dell’Arcimboldo: “Abbiamo sempre detto che l’Expo di Milano è l’Expo dei territori e che quindi la vera sfida è portare i visitatori in tutti i territori lombardi”, commentano in proposito Agostino Alloni e Carlo Borghetti, consiglieri rispettivamente di Cremona e Rho. “Poi, è chiaro che di un evento del genere deve beneficiare tutto il Paese, ma innanzitutto è la Lombardia che deve potersi avvantaggiare di un arrivo così massiccio di visitatori – continuano i due consiglieri Pd –. Naturalmente, ci sono cose da vedere e situazioni da vivere più e meno vicine a Milano, ma se un turista va a Cremona non lo fa solo per l’Arcimboldo: vuole anche conoscere il fiore all’occhiello della liuteria e il Museo del violino che è unico al mondo, assaggiare gli ottimi piatti della cucina tipica e costeggiare le rive del Po, il ‘grande fiume’ della Lombardia. Insomma, l’assessore, che tra l’altro è proprio cremonese, vuole togliere un’opera significativa a una città quando questa deve contribuire a portare i visitatori”. Ma ad Alloni e Borghetti non interessa solo la polemica e partono con le proposte: “Regione Lombardia deve lavorare meglio e di più per costruire percorsi e portare visitatori in tutti i territori lombardi. Quindi, piuttosto che portare le opere a Milano, deve capire e decidere in fretta, visto che è fortemente in ritardo e doveva averlo già fatto, come portare le persone nelle province”. E poi un quotidiano punto dolente che va risolto quanto prima: “Milano e Cremona distano 90 chilometri che per chi viene dall’altra parte del mondo sono niente, ma il treno che collega le due città ci mette un’ora e venti. Ecco, questo proprio non va e non è un buon biglietto da visita. Regione Lombardia intervenga subito per risolvere l’annosa questione del trasporto pubblico su questa tratta”.

LA REPLICA DELL’ASSESSORE REGIONALE CAPPELLINI: ‘PD LOMBARDO HA DOPPIA FACCIA’ “Il Pd lombardo mostra sempre di più la sua doppia faccia: ha sempre accusato la Giunta Maroni di provincialismo, criticandone la politica di valorizzazione dei territori e delle loro identità e ora si erge a paladino della scelta del sindaco di Cremona di non concedere in prestito a Expo l’Arcimboldo, giustificandola con la necessità di valorizzare con la sua presenza in città il territorio cremonese”.
Replica così l’assessore alle Culture, Identità e Autonome di Regione Lombardia, Cristina Cappellini, ai consiglieri del Pd lombardo intervenuti oggi sulla questione.
“La Giunta Maroni – ha detto ancora l’assessore – é molto più coerente mostrandosi da sempre vicina ai territori, non come il Pd che si schiera aloro difesa solo quando gli comodo. Qual è la vera faccia del Pd lombardo?”.”Noi abbiamo le idee chiare: quello del 2015 sarà un Expo dei territori, tanto che tra i principali interventi messi in campo – ha concluso l’esponente leghista – la Giunta Maroni ha di recente stanziato dieci milioni proprio per promuovere una serie di progetti per valorizzare tuttele province lombarde in vista di Expo”.

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