Fascia tricolore e finti matrimoni Niente di giuridicamente rilevante per il Prefetto, ma eticamente la vicenda pesa
E’ finita a tarallucci e vino la questione delle finte nozze celebrate da consiglieri comunali veri con tanto di fascia tricolore? Sembrerebbe di sì dopo la nota emessa dalla Prefettura. Maura Ruggeri (a sinistra), capogruppo in consiglio comunale del Pd sottolinea però come la vicenda abbia risvolti etici difficilmente giustificabili anche di fronte a un’opinione pubblica sconcertata: “Se il Prefetto dice che i finti matrimoni non configurano nulla di giuridicamente rilevante , questo non significa che siano eticamente giustificabili ‘perchè così fan tutti’ e non credo sia necessario che il Sindaco interpelli altre autorità per avere anche un parere ‘morale’. – afferma il capogruppo del Pd – In ogni caso che due rappresentanti delle istituzioni locali si prestino alla celebrazione di finti matrimoni civili compresi nel pacchetto dell’offerta di un ristorante insieme a pranzo e ballo, oltre a prefigurare comunque un caso assai diverso da quello citato dal Prefetto, si commenta da sè. Questo l’opinione pubblica l’ha ben capito e se il fatto ha tenuto banco anche sui media nazionali , vuole dire che ha trovato riscontro in un sentimento comune. È infine confortante che ci sia stata una reazione diffusa verso il mancato rispetto delle istituzioni e dei simboli che le rappresentano anche se la fascia usata nei matrimoni farsa non era quella del Sindaco ma era una fascia tarocca”.