Cronaca

Dopo-Tamoil: onorificenza civica per il cittadino Gino Ruggeri?

Finirà direttamente sul conto corrente del Comune il milione di euro definito come risarcimento dal Giudice Salvini alla cittadinanza cremonese, in seguito alla sentenza di condanna dei quattro manager Tamoil emessa venerdì 18 luglio, per disastro doloso. Di quei denari, Gino Ruggeri, il cittadino che, appoggiato dai Radicali, si è costituito parte civile al posto del Comune che aveva deciso di non farlo, non vedrà neanche un euro e d’altra parte non era questo lo scopo dell’iniziativa. All’uscita dal Tribunale, dopo l’attesa lettura della sentenza, il gruppo dei Radicali e il loro avvocato Alessio Romanelli, smaltiscono l’entusiasmo per un epilogo che in primo grado dà ragione alle loro certezze di sempre. Tamoil, o almeno la dirigenza, sapeva di inquinare e non ha fatto abbastanza per impedirlo, per troppi anni. Ma nessuno brinda. “Questa è una giornata tristissima – afferma Maurizio Turco, l’ex deputato che a Cremona è diventato di casa negli ultimi quattro anni per questa vicenda. “I cremonesi hanno avuto per troppi anni una classe dirigente che non ha voluto vedere, sentire, che non ha voluto parlare di quanto stava avvenendo e tanti cremonesi hanno pagato per non essersi piegati a questo” (riferimento all’ex dirigente del laboratorio di igiene Armando Canuti).”Oggi (il 18 luglio, ndr) non è venuto nessuno dell’amministrazione, qui in Tribunale. E neanche nessun sindacalista. Ora questi denari devono essere usati per tutti quei lavoratori che non hanno potuto godere della protezione sindacale e per portare a termine l’indagine epidemiologica che dia veramente conto di quanti malati ci sono  a causa dell’inquinamento. Oggi è una giornata di sconfitta della politica, di trent’anni di non governo. Fin da ora chiediamo che quando ci sarà l’Appello, il Comune si astenga dal prendervi parte, meglio non rischiare che vengano assunte strategie sbagliate”.  Il piccolo gruppo Radicale guarda già oltre la sentenza di venerdì e pensa a come potrebbe essere ricompensato il cittadino Ruggeri, visto che di soldi non ne riceverà. “Una bella idea sarebbe quella di ripristinare il premio di ‘Cremonese dell’anno’, suggerisce Sergio Ravelli. “E perchè non la Medaglia d’Oro Città di Cremona?’, butta lì qualcun altro. “Bella idea, cos’è questa cosa?”, chiede incuriosito Turco. E quando qualcuno gli spiega che si tratta della massima onorificenza istituita dal consiglio comunale, sorta nel 2004 e finora attribuita a pochissimi soggetti (il magnate-benefattore Carutti; l’industriale Arvedi; la Fondazione Stauffer), i Radicali si convincono che Ruggeri possa legittimamente aspirarvi. Magari l’argomento verrà fuori nell’incontro che lo stesso Ruggeri avrà con il sindaco Galimberti, che dopo la sentenza ha detto di volerlo incontrare.

IL COMMENTO DI SEL – “La sentenza pronunciata ieri dal Tribunale di Cremona sul caso Tamoil – afferma Lapo Pasquetti, segretario cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà – ha sancito la responsabilità dei dirigenti della raffineria Tamoil per disastro ambientale doloso comminando severe condanne ai responsabili e ha riconosciuto che la comunità cremonese ha patito un danno quantificato in via provvisionale in un milione di euro, salvo miglior stima. Questa sentenza rende giustizia ai cremonesi, giustizia che l’ex Sindaco Perri e l’ex assessore Bordi non volevano che fosse resa. Sinistra Ecologia e Libertà di Cremona, all’epoca dell’avvio del procedimento penale, sollecitò fortemente l’allora Sindaco Perri a compiere quell’atto dovuto alla cittadinanza chiedendo che il Comune si costituisse parte civile nel processo, ma l’interesse di Perri e dell’ex assessore Bordi, evidentemente, non coincideva con quello dei cremonesi, ritenendo prioritario l’impegno morale assunto nei confronti della dirigenza della raffineria. Da quella lettera sortì un’interrogazione consiliare e l’allora assessore all’ambiente Bordi rispose, a nome di tutta l’amministrazione, con sorprendente sicumera, “che non vi erano situazioni che potessero provocare un rischio sanitario e ambientale”. Oggi, alla luce della sentenza e del desolante disimpegno della Tamoil sul versante ambientale e occupazionale, appare lampante la responsabilità politica di quella infelice scelta e l’affermazione dell’ex assessore all’ambiente Bordi, già dipendente Arpa, circa l’inesistenza di un rischio sanitario e ambientale, gravissima.Oggi Cremona può cantare vittoria in questa battaglia per la salute dei propri cittadini, ma non certo grazie alla scorsa giunta di centrodestra che fece di tutto e di più, pur di non contrastare gli interessi della raffineria. Ricordiamocelo”.

IL COMMENTO DELLA SEGRETERIA PD – “Venerdì  – si legge in un comunicato della segreteria provinciale Pd, a firma Matteo Piloni e Francesca Pontiggia – s’è concluso il primo atto della vicenda giudiziaria Tamoil. Una sentenza che rende giustizia alla città e palesa l’errore di valutazione della Giunta Perri nel non costituirsi parte civile.
Onore al merito ed un sincero ringraziamento a Gino Ruggeri dei Radicali che si è costituito parte civile al posto del Comune.
Ora la città deve guardare avanti cogliendo la sfida di guarire le troppe ferite aperte dal caso Tamoil.
L’area va bonificata il più velocemente possibile definendo anche la sua nuova destinazione d’uso; il personale che è ancora in attesa di ricollocazione deve essere tutelato e per ultimo, ma non meno importante bisogna comprendere i reali effetti sulla salute subiti dai lavoratori Tamoil e dai frequentatori delle società canottieri.
Molto lavoro aspetta la nuova amministrazioni, il PD come sempre sarà attivo a tutti i livelli istituzionali per il bene della città”

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