Cronaca

I nuovi modem per i medici di base non funzionano: esposto in Procura

La Procura della Repubblica di Cremona aprirà un’inchiesta sulle difficoltà di utilizzo di internet da parte dei medici di Medicina Generale (i vecchi medici di famiglia) e dei Pediatri di libera scelta. Vincoli, storture, mancati funzionamenti, spese inutili, mezzi inadeguati, tempi biblici per i collegamenti, impossibilità di accedere agli archivi dei medici da sostituire, ore per redigere i certificati di malattia con ovvie proteste dei pazienti che devono prolungare le attese negli ambulatori.

Nell’esposto-denuncia presentato da un medico della nostra città, a nome di altri colleghi, già sul tavolo del Procuratore Di Martino è raccontato il travaglio degli operatori sanitari pubblici dal maggio scorso nell’utilizzo professionale di internet, cioè da quando British Telecom (aggiudicataria dell’appalto per il  servizio della Regione Lombardia dopo Telecom Italia) ha provveduto a sostituire i vecchi modem del collegamento intranet con un nuovo modello. La sostituzione, partita in via sperimentale tra i medici della nostra provincia ma che sarà estesa poi a tutti i sanitari pubblici della Regione, ha creato problemi a catena (impossibilità di redazione e trasmissione telematica dei certificati di malattia – peraltro obbligatorio per legge -, accesso negato alle pagine di aggiornamento professionale, cadute di rete, sostituzioni continue dei modem) che hanno reso difficili le normali attività professionali di studio. Del caso è informato da tempo anche il Dipartimento Cure Primarie dell’Asl di Cremona che, in una lettera inviata ai medici e ai pediatri  qualche giorno fa,  ricorda come il sistema dia ormai parecchi disagi e diverse siano le segnalazioni dei Medici convenzionati ma, pur avendo sollecitato interventi “alla Direzione Strategica Aziendale, alle Società e aziende coinvolte (per i certificati di malattia), all’Ordine Professionale dei Medici e ai Tutor di Lombardia Informatica” invita i medici convenzionati – in virtù del loro stato giuridico – a rivolgersi alle rappresentanze di categoria o a ricorrere autonomamente ad altre iniziative ritenute più opportune ed efficaci”, scrive il dottor Gianmario Brunelli direttore del Dipartimento cure primarie dell’Asl. Logico quindi che un medico prenda carta e penna e chieda l’intervento della Magistratura.

Nell’esposto alla Procura, tra l’altro, viene evidenziato come i nuovi modem forniti da British Telecom abbiamo un software (FortiGuard) che in modo predeterminato impedisce la consultazione di pagine ricercate in internet. In questo modo il medico non può attingere ad un bagaglio di nozioni ed informazioni in campo assistenziale  fondamentali per la sua professione, come ad esempio le pagine di accesso ai corsi ECM (Educazione Continua in Medicina) peraltro obbligatori per i medici.Tra l’altro i medici pagano personalmente per essere nella rete intranet del servizio.

Ma il nuovo modem ogni 48-72 ore si blocca con la necessità di spegnere l’accesso per il ripristino. Il medico cremonese nell’esposto racconta poi che in poche settimane le sue proteste hanno portato alla sostituzione di cinque modem identici che continuano ad avere lo stesso problema. Anzi “le disconnessioni alla rete internet rilevate di default con il primo modem – scrive il medico che è anche rappresentante sindacale di categoria – si sono amplificate. Preciso che essendo iniziati i periodi di ferie estive, diventa pressoché impossibile collegarsi alla medicina di rete per sostituire i colleghi assenti. E’ impossibile valutare le cartelle cliniche dei pazienti e conseguentemente poterli curare senza incorrere in grossolani errori  (intolleranze, allergie, preesistenze, patologie). Il riavvio del router richiede circa 25 minuti per volta durante i quali si è esposti alle continue recriminazioni e alle invettive degli assistiti di turno. Tale situazione rende impossibile la redazione di certificati Inps (di Malattia ed invalidità civile). Una certificazione che normalmente si produce in 20-30 minuti, nei richiede almeno180 minuti per i continui mancati salvataggi dovuti alla mancanza di connessione internet”.

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